Chi studia lingue straniere sa che, nel momento in cui si legge qualunque tipo di testo, la traduzione da un idioma padroneggiato più o meno bene alla propria lingua nativa risulta quasi spontanea. Man mano che si procede, infatti, il cervello associa ad ogni termine un corrispettivo noto, si tratti di una parola astratta o concreta. Quello che in pochi sanno, però, è che talvolta la traduzione non avviene affatto: non si tratta di una scelta volontaria, né di un meccanismo le cui ragioni sono note alla scienza, eppure accade costantemente a tutti.
Stando ad un esperimento risalente a pochi anni fa, infatti, alcuni ricercatori si sono resi conto che, il gruppo di madrelingua cinese – con seconda lingua inglese – sottoposto allo studio, ha reagito in maniera più che omogenea al test. A tutti è stato chiesto di classificare alcune voci nell’idioma straniero, legate ad emozioni di tipo positivo, negativo e neutro. Nel frattempo, attraverso uno strumento di misurazione dell’attività cerebrale, si è tentato di prendere nota della lettura dei soggetti, in base ai segnali e agli stimoli prodotti nel corso dell’esercizio. Ne è emerso che le voci legate a sensazioni negative erano letteralmente filtrate: il cervello non le traduceva e l’attività mentale si arrestava.
Se è vero, quindi, che l’elaborazione dovrebbe essere ogni volta onnicomprensiva e che anche la memorizzazione e la traduzione di vocaboli non dovrebbero essere sottoposte a dinamiche incontrollabili razionalmente, è anche vero che scienziati e volontari sono rimasti sorpresi nel riconoscere che la regola non è valida quando ci sono di mezzo emozioni tutt’altro che positive. Ciò avviene, peraltro, a discapito della lingua in questione e delle proprie pre-conoscenze: nell’analisi del cervello, si assiste a una battuta d’arresto di fronte a determinate occorrenze. Che si tratti di motivi di auto-protezione emotiva o di un blocco della comprensione mentale, finora resta comunque impossibile gestirne e conoscerne fino in fondo le cause: questa reazione rimane, pertanto, una delle forme di assimilazione verbale più immediata e non mediata di cui si sia al corrente, e che avviene peraltro in ogni combinazione interlinguistica.
Eva Luna Mascolino
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