Nell’ultima settimana si è sentito parlare tanto del caso George Floyd di Minneapolis. Da quest’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è nata la causa “Black Lives Matter” che ha fatto scatenare diverse rivolte poi, non solo nella cittadina americana, ma in tutto il mondo.
“All’inizio ho pensato che avrei dovuto restare in silenzio e ascoltare la gente di colore sulla questione. Ma perché avrei dovuto farlo? Questo non è un loro problema. È un mio problema. Le persone di colore vengono rovinate dal sistema. Il sistema dei bianchi. Come un tubo rotto che allaga l’appartamento del piano di sotto. Questo sistema fallimentare sta rendendo la loro vita una miseria, ma non è un loro problema aggiustarlo. Loro non possono – nessuno li lascerebbe salire al piano di sopra. Questo è un problema dei bianchi. E se i bianchi non aggiustano il tubo qualcuno dovrà salire all’appartamento di sopra e dare un calcio alla porta”.
Queste sono le parole che troviamo sulla pagina Instagram del famoso artista contemporaneo: Banksy. Infatti, da artista quale è non è riuscito a “rimanere in silenzio”. Con la sua ultima opera, pubblicata sul suo profilo Instagram, ha voluto fare un omaggio a tutte quelle persone descriminate che negli anni hanno dovuto lottare, “farsi soffocare” e poi morire “solo” perché di colore.
La sua opera consiste in un soggetto stilizzato circondato dal buio dentro una cornice. Il quadro è appoggiato su una parete, alla quale è appesa la bandiera americana. In torno al dipinto ci sono dei fiori senza colore e una candela. La sua fiamma sta bruciando un angolo della bandiera a stelle e strisce.
Cosa suscita a una persona quest’opera d’arte? Banksy è riuscito, grazie al suo dipinto e alle sue parole, a far riflettere su quanto il razzismo sia consolidato tra le persone. La sua metafora per spiegare “il sistema dei bianchi” è servito per creare esami di coscienza agli “inquilini del piano di sopra” che hanno sempre evitato di farsi.
Nicole Rastelli
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