In questo Natale così particolare, quando aeroporti e stazioni non brulicheranno di passeggeri, la letteratura di viaggio potrà rivelarsi valido palliativo e preziosa occasione di arricchimento culturale.
Dalla notte dei tempi, l’esperienza del viaggio ha sempre affascinato l’uomo, al pari di un richiamo atavico e irresistibile. Viaggiare significa levare le ancore da un porto sicuro e veleggiare verso l’infinito. È tracciare un sentiero nella mente per aprirsi a nuovi orizzonti. È evolversi grazie al confronto con una moltitudine di culture diverse e suoni di lingue sconosciute.
Se oggi un virus spinoso ci impedisce di prendere le valigie e partire, cogliamo l’occasione per riscoprire la cosiddetta “letteratura di viaggio” e mettiamo sotto l’albero un libro che ci accompagni verso la meta del cuore. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: la produzione di genere è veramente copiosa, opere in cui il filo narrativo si intreccia con elementi storici, artistici e antropologici per regalarci non meri “diari di viaggio” ma produzioni dall’alto valore culturale e letterario.
Proviamo a tornare indietro al 1300, sulla via della seta in compagnia di Marco Polo e dei suoi affreschi di colori e sapori dal lontano Oriente. Con un balzo di 5 secoli arriviamo all’Europa ottocentesca del Gran Tour, viaggio di formazione per giovani aristocratici, siglato da un appassionato Goethe nel suo “Viaggio in Italia” del 1817. Passiamo poi per Melville e Stevenson, autori di apprezzati resoconti di viaggi, e Chatwin, che ci accompagna “In Patagonia” lungo il continente sudamericano, fino alle porte della fin del mundo. Seguiamo le suggestive rotte tracciate dalla penna di Conrad tra mare e avventura. Approdiamo ai romanzi on the road di Steinbeck e Kerouac, consacrazione del viaggio quale strumento di libertà e protesta, nonché “manifesto” di un’intera generazione. Omaggio conclusivo, infine, ad autori di matrice giornalistica come Tiziano Terzani, che ci consegna un mondo filtrato da una perspicacia e sensibilità davvero peculiari.
Ma il viaggio, si sa, è anche evasione e immaginazione e non mancano certo affascinanti testimonianze in merito: dall’Odissea di Omero alle tappe allegoriche della “Divina Commedia”, da “I viaggi di Gulliver” al “Giro intorno al mondo” di Jules Verne.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Allora apriamo un libro e sogniamo, perché ognuno di noi possa trovare nel mondo un angolo chiamato casa.
Assunta Saragosa
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Classe 1969, studi linguistici, mamma per missione. A quattro anni già scalpitava per andare in prima elementare: non voleva giocare, voleva SCRIVERE! Diventa presto una piccola scrittrice seriale, i suoi pensieri incisi ovunque, perfino sui muri di casa e sui tovaglioli di carta della pasticceria di famiglia. Una passione che resta per tutta la vita in fondo al cuore, sopita e mai doma, finché in pieno lockdown riemerge prepotente in superficie. Carpe Diem…