Alda Merini, poetessa milanese, da sempre impegnata a omaggiare la grandezza delle donne, diventandone un vero simbolo di emancipazione e coraggio
La Festa delle Donne, ricorrente l’8 marzo, rappresenta un importante giorno della memoria, dedicato alle battaglie politiche e sociali portate avanti dalla tenacia di tante donne, nel corso dei secoli.
In questa occasione ricordiamo un’emblema della grandezza femminile e di chi ne ha permesso l’immortalità del ricordo attraverso le parole: Alda Merini. Alda Merini — poetessa milanese — nasce a Milano nel 1931, in una famiglia di modeste origini e minore di tre fratelli. Sin da subito scopre la passione per la lettura, alimentata dal padre Nemo — uomo colto e affettuoso — che le regala a soli 5 anni il primo vocabolario. D’altra parte Alda è costretta a fronteggiare il carattere più severo e rigido della madre, che tenta in ogni modo di non farla diventare una donna istruita, riservando per lei una vita dedita al focolare domestico. Alda, più tardi, spinta dal suo scopritore Giacinto Spagnoletti, inizia a produrre e a dedicarsi a ciò che ama più fare, ovvero scrivere. Purtroppo poco più tardi , fino al 1972, viene internata per problemi psichiatrici che la condannano ad una vita isolata e triste,a cui dedica gran parte della sua vasta produzione di poesie. Alda Merini oggi rappresenta il simbolo della grandezza delle donne, del coraggio e dell’emancipazione, di cui lei stessa diventa la vatessa, omaggiando così le donne:
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.
Ecco un esempio di ciò che Alda Merini volle lasciare alle donne di tutte le epoche e le età, stimolandole a raggiungere obiettivi sempre più grandi e a non sentirsi mai meno belle di quel che sono.
Alda Merini con questa poesia regala, ancora una volta, a tutte le donne la potenza e l’immortalità che meritano, invitandoci a celebrarle ogni giorno, non solo l’8 marzo.
Federica Masi
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