Pochi giorni fa intercorreva l’anniversario del disastro del Titanic avvenuto centodieci anni fa a causa di uno scontro con un iceberg; ciò causò la morte di più di millecinquecento persone.
Il dieci aprile del 1912 il Titanic è salpato da Southampton, vicino Londra, diretto verso gli Stati Uniti, precisamente a New York; un viaggio che doveva durare circa 7 giorni.
Si trattava di una nave importantissima per quel periodo, in quanto simbolo di lusso e modernità, una nave mai vista prima; l’obiettivo era quello di dare vita all’esempio massimo della scienza e della tecnica, in grado di dominare la natura; ma la tragedia avvenuta la sera del quattordici aprile ci ha ricordato ancora una volta quanto poco potere abbiamo dinanzi ad essa.
Vi erano persone provenienti da diverse parti dell’Europa e dell’America, quindi, si sentivano varie lingue, come l’inglese, il tedesco, l’italiano, il francese ecc. Vi erano personaggi dell’alta società dell’epoca come il miliardario Benjamin Guggenheim o celebrità come la giovane star del cinema muto Dorothy Gibson, la quale sopravvisse. Non è difficile immaginare, dunque, che vi era una grande discriminazione sociale verso i passeggeri della terza classe; ad essi era anche proibito l’accesso ai corridoi della prima classe attraverso delle barriere fisiche.
Inoltre, vi erano molti italiani a bordo, non tanto come passeggeri, ma come impiegati, perlopiù cuochi e camerieri, mestieri ben retribuiti sulla nave. A ricoprire il ruolo di direttore e gestore del lussuoso ristorante del Titanic fu l’italiano Luigi Gatti, il quale morì quella fatidica notte.
Il disastro è successo la notte del quattordici aprile, intorno alle ventitré. Il marconista di un piroscafo che si trovava a poca distanza dal Titanic cercò di informare la nave sul fatto che fosse circondata dai ghiacci; tuttavia, a causa del sovraccarico di messaggi che il marconista del Titanic doveva smaltire, il messaggio non è stato ricevuto.
Poco dopo gli ufficiali notarono una massa di ghiaccio che cercarono di schivare attraverso una manovra; ormai era troppo tardi perché la nave viaggiava ad una velocità sostenuta come per volere del comandante Smith. Così la prua del Titanic sfiorò l’iceberg provocando il deterioramento delle pareti della nave e permettendo l’ingresso all’acqua.
La nave sarebbe affondata in poco più di due ore, quindi, vi era la necessità di portare immediatamente tutti i passeggeri sul ponte; purtroppo, il transatlantico non era dotato di altoparlanti attraverso cui comunicare informazioni ai passeggeri, dunque, gli impiegati della nave dovevano bussare porta per porta perdendo un sacco di tempo. Tra il panico e la confusione, i passeggeri salirono sulle scialuppe dando priorità alle donne e ai bambini della prima classe e poi della seconda; mentre ai passeggeri della terza classe non venivano date informazioni a riguardo e gli fu proibito l’accesso al ponte. In ogni caso, non potevano essere salvati tutti i passeggeri perché le scialuppe erano solamente sedici, mentre ne servivano almeno cinquantuno. Così, molti cercarono di salvarsi gettandosi in mare, morendo quasi subito, in quanto l’impatto con l’acqua fredda provoca uno shock termico andando incontro all’iperventilazione e all’ipotermia.
Oggigiorno siamo tutti a conoscenza della storia del Titanic, soprattutto grazie a molti adattamenti cinematografici; tra questi quello di James Cameron del 1997 che narra la famosa storia d’amore tra Jack e Rose, interpretati rispettivamente da Leonardo Di Caprio e Kate Winslet; il tutto accompagnato dalla celebre colonna sonora My Heart Will Go On di Celine Dion, capace di emozionare anche i meno sensibili.
Tuttavia, come spesso succede con la visione di film ispirati a storie vere, si tende a credere che questa storia e tutto ciò che vediamo sullo schermo siano veramente accaduti. In realtà, si tratta di una vicenda romanzata e adattata ai gusti del pubblico; di base la storia è inventata anche se vi sono alcuni particolari estrapolati dalla realtà, come la presenza dell’orchestra che continuò a suonare fino alla fine. In ogni caso, quella di Cameron rimane la pellicola più importante dedicata alla storia del Titanic, in quanto primo film che mostra il relitto della nave grazie alle molteplici spedizioni del regista, amante delle esplorazioni sottomarine; da qui è possibile notare questa miscela tra finzione e realtà.
Probabilmente la prima cosa che ci viene in mente quando pensiamo al Titanic è la celebre collana chiamata Il Cuore dell’oceano che lega i due amanti della storia di Cameron. Ebbene, la collana in sé non è davvero esistita ma è ispirata ad un’altra collana appartenente ad un’altra storia che lega l’amore tra il proprietario di una gioielleria e la commessa che lavorava per lui; i due decisero di scappare insieme sul Titanic e cominciare una nuova vita; fu proprio in questa occasione che lui regalò la collana all’amante, che, diversamente dal film, non è stata rinvenuta nella profondità dell’oceano ma è sempre stata al collo della donna, la quale riuscì a salvarsi, così come la figlia che portava in grembo, mentre lui morì quella notte nell’Oceano Atlantico.
Ilenia Mennone
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