Il verdetto della condanna è stato emesso oggi, l’imputato si è riconosciuto colpevole in extremis lunedì, confessando tutti i capi d’accusa. Tre omicidi, dieci tentati omicidi, il possesso illegale di un coltello, la detenzione di un quantitativo di ricina e la violazione delle norme antiterrorismo contestata in seguito al ritrovamento nel suo computer dei contenuti d’un manuale di addestramento di Al Qaida.

Il giovane, cittadino britannico nato in Galles, minorenne al momento della strage, è stato trasferito dal carcere in ospedale per controlli vari. L’avvocato di difesa afferma che il giovane si sia rifiutato di bere e mangiare negli ultimi giorni. È comparso alla sbarra dove, durante l’udienza, ha esordito con: “Sono malato“, chiedendo l’intervento di un infermiere. Ha poi affermato di “ non poter continuare” a seguito di un dolore al petto, è stato successivamente portato fuori dall’aula.

Julian Goose, il giudice ha stabilito che il processo poteva andare avanti. La procuratrice Deanna Heer ha illustrato l’atto d’accusa, con dettagli atroci sull’aggressione di luglio. Quest’ultima ha rivelato che Rudakubana, subito dopo l’arresto, ha detto alla polizia di essere “contento” di aver ucciso delle bambine. 

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