“Completamente fuori luogo… è un insulto all’intelligenza del popolo americano“, urlano i cittadini contro i poliziotti che lo scortano all’interno del tribunale di Hollidaysburg. Luigi Mangione, il 26enne di origine italiana, arrestato per l’omicidio di Brian Thompson, ceo di UnitedHealthcare.
Luigi Mangione è originario del Maryland, nel nord-est degli Stati Uniti. La sua famiglia possiede una stazione radio conservatrice di Baltimora, la WCBM. Alla guida dell’azienda, il padre che ha preso il posto del nonno.
Mangione ha frequentato una prestigiosa scuola maschile di Baltimora, nota per il suo ambiente elitario e una retta annuale che per le scuole superiori si aggira intorno ai 40mila dollari: la Gilman School. Studente eccellente e appassionato di sport, ha guidato un club di robotica che ha raggiunto le finali di una competizione statale e si è diplomato con voti altissimi. Ottenendo, tra l’altro, una distinzione accademica riservata agli studenti migliori: il cosiddetto “valedictory”.
Successivamente, ha studiato informatica e matematica presso l’Università della Pennsylvania, tra le più antiche e prestigiose degli Stati Uniti. Si è laureato con un master in ingegneria e ha fondato un club di videogiochi durante gli studi. Ha lavorato nel settore grazie a uno stage alla Firaxis Games.
Nel 2022 si era trasferito alle Hawaii, dove viveva in un co-living con venti persone, tutti lavoratori da remoto. In quel periodo fondò un club del libro, includendo tra le letture selezionate La società industriale e il suo futuro, il manifesto di Ted Kaczynski, noto come Unabomber, l’attentatore responsabile di numerosi pacchi bomba tra il 1978 e il 1996.
Aveva raccontato ai coinquilini di soffrire di un grave problema alla schiena e, dopo sei mesi, tornò sulla costa orientale degli Stati Uniti per sottoporsi a un intervento chirurgico.
Dopo un breve ritorno alle Hawaii, Luigi Mangione aveva interrotto quasi tutti i contatti con amici e parenti negli ultimi sei mesi. Sui social condivideva spesso consigli di esperti di tecnologia, motivatori e nutrizionisti, ma non lasciava trasparire un orientamento politico definito, né di destra né di sinistra.
Secondo una fonte anonima, un documento scritto a mano trovato in possesso di Mangione riportava una frase: «Questi parassiti se la sono cercata». Il testo sosteneva che l’azione fosse stata compiuta da solo e includeva una critica alle compagnie assicurative, accusate di ottenere «profitti enormi perché l’opinione pubblica statunitense glielo permette», evidenziando il contrasto tra l’aumento del valore di UnitedHealthcare in Borsa e la stagnazione dell’aspettativa di vita negli Stati Uniti.
Nel frattempo, su piattaforme di e-commerce come eBay, Etsy e Amazon, erano comparsi prodotti ispirati al caso, con le tre parole incise sui bossoli dei proiettili utilizzati: “Deny (negare), Defend (difendere) e Depose (deporre)“. Questi slogan, probabilmente un riferimento alle strategie adottate talvolta dalle compagnie assicurative per evitare risarcimenti, erano stati stampati su magliette, tazze e felpe, alcune delle quali sono state ritirate dalla vendita su siti come Amazon.
L’omicidio di Brian Thompson, 50enne e ceo di UnitedHealthcare, risale a mercoledì 5 dicembre alle ore 6:44 di mattina a Manhattan, a due passi dal Moma.
Nonostante l’arma inceppata, il 26enne riesce a sparare e uccidere. Il tutto, mentre una telecamera riprende in pieno la scena dell’omicidio.
Lo stesso utilizzo del silenziatore, trovato addosso a Mangione, aveva fatto pensare a un sicario, anche se in realtà negli Stati Uniti ci sono almeno cinque milioni di compressori di rumore regolarmente acquistati.
“Ha avuto il coraggio di riconoscere che la protesta pacifica non ci ha portato da nessuna parte e alla fine dei conti, probabilmente ha ragione. Quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono, la violenza è necessaria per sopravvivere. Potresti non apprezzare i suoi metodi, ma guardando alle cose dalla sua prospettiva, non è terrorismo, è guerra e rivoluzione“, questo il commento scritto a gennaio da Mangione sul sito Goodreads per recensire il libro di Theodore John Kaczynski, “Industrial Society and Its Future”, noto anche come “Il Manifesto di Unabomber”.
Il 26enne aveva anche un documento scritto a mano in cui si parla “della sua mentalità e delle sue motivazioni”. Nelle pagine che aveva con sé, si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone.
“Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto“, alcune delle frasi scritte da Mangione, che dice di aver agito da solo e di essersi autofinanziato. Secondo quanto riporta il New York Post, l’uomo sarebbe rimasto scioccato per come era stato trattato un parente malato.
Il ragazzo è stato arrestato dopo una segnalazione in un McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania. La polizia ha fermato il giovane incensurato, trovandolo in possesso di un passaporto americano e quattro documenti di identità falsi. Tra questi, uno col nome di Mark Rosario, usato per soggiornate nell’ostello dell’Upper West Side. Oltre ai vari documenti (falsi e non), Luigi Mangione aveva ancora con sé la pistola e il silenziatore con cui ha ucciso, mercoledì scorso, Brian Thompson. L’ultimo suo gesto, folle, prima dell’arresto.
Fonte Foto in Evidenza: fanpage.it
Noemi Sapienza
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