È finalmente arrivata la sentenza da parte della perizia, sul tragico incidente che lo scorso 3 ottobre, a Mestre, ha visto un conducente perdere il controllo del proprio autobus causando la sua morte e quella dei suoi passeggeri. Ricordiamo, tra i morti, 22 persone di cui un neonato e una bimba di dodici anni.
Il corpo di indagine si è così espresso: “Lo sterzo si è rotto e le barriere stradali erano vetuste, non potevano supportare l’urto“.
La sera del 3 ottobre intorno alle 19.30 un autobus della compagnia “La Linea” stava passando dal cavalcavia Rizzardi. Sembrava una corsa come le altre, fino a quando l‘autista ha improvvisamente perso il controllo del mezzo, sfondando il guardrail e precipitando nella via sottostante. Le immagini, riprese delle telecamere di sicurezza, mostrano il mezzo procedere a velocità bassa, toccare il guardrail e cadere nel vuoto. Un incidente apparentemente inspiegabile che ha tolto la vita all’autista e a oltre venti passeggeri. Alla guida dell’autobus c’era Alberto Rizzotto, 40enne di Conegliano, che ha perso la vita insieme ad altre 21 persone, tra cui un neonato e una bambina di 12 anni.
In un primo momento, la perizia ha ipotizzato un malore dell’autista, ma l’autopsia eseguita sul corpo ha escluso questa possibilità. Gli inquirenti hanno quindi approfondito le indagini per gettare luce sulla tragedia, tanto atroce quanto enigmatica.
Esclusa l’ipotesi del malore, sono stati approfonditi gli accertamenti da parte della Procura per risalire alla vera origine dell’incidente stradale. Sono state approfondite le indagini sulle condizioni del sedime stradale del cavalcavia, la tenuta dell’ormai vecchio e malmesso guardrail. Per accertare questi elementi gli inquirenti si sono serviti delle immagini delle telecamere e della scatola nera di bordo.
Dai controlli eseguiti sul mezzo, è emerso che a causare l’incidente sarebbe stata la rottura di un perno e quindi di tutto il giunto che lo collega allo sterzo. A questo punto, non avendo più possibilità di manovra tramite lo sterzo, l’autista avrebbe perso il controllo del mezzo arrivando a toccare le barriere stradali. Queste, che secondo la Procura di Venezia erano vecchie e malmesse, non sarebbero riuscite a reggere l’urto. Al momento sarebbero indagati tre funzionari del comune di Venezia e l’amministratore delegato dell’azienda di trasporti “La Linea”.
“Da stabilire – dice il procuratore Cherchi – il nesso di casualità tra la rottura dello sterzo e lo stato delle barriere”.
Alice Maria Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.