Unibo si posiziona 167° al mondo nel QS World University Rankings nonostante si registri un consistente aumento delle università prese in considerazione dal graduatoria che quest’anno ha mappato ben 1422 atenei, 124 in più dell’anno precedente.
In Italia l’ateneo si colloca al 2° posto; 67° in Europa e 73° a livello mondiale per Reputazione Accademica. Quest’ultimo indicatore è il più rilevante della classifica poichè compone il 40% della valutazione finale ed è basato sulle valutazioni di oltre 151.000 accademici.
Benché i ranking internazionali offrano una visione parziale, questi risultati sono motivo di grande soddisfazione, soprattutto se si considerano i parametri utilizzati per stilare la graduatoria, che favoriscono le università con un basso numero di studenti per docente.
«L’Alma Mater – commenta il Rettore dell’Unibo Giovanni Molari – si confronta e compete con le migliori Università del mondo senza rinunciare alla sua natura di grande Università aperta e inclusiva». «Garantire alti livelli qualitativi e reputazionali», prosegue il Rettore, «e contemporaneamente rispettare la nostra identità di mega-Ateneo pubblico è uno dei nostri vanti. Dobbiamo questi e altri risultati all’impegno generoso di migliaia di colleghe e colleghi che si riconoscono nei valori dell’Alma Mater e lavorano quotidianamente per tradurli in azioni concrete».
Il QS World University Rankings è una delle più note classifiche universitarie mondiali, consultata ogni anno da decine di milioni di studenti. Il ranking si basa sulle opinioni di 151.000 docenti, accademici e ricercatori e di 99.000 manager e direttori delle risorse umane, e comprende l’analisi di 16,4 milioni di pubblicazioni scientifiche, di 117,8 milioni di citazioni e i dati sulla distribuzione di 23 milioni di studenti e di circa 2 milioni di docenti e ricercatori.
Differenze di genere nello studio e negli esiti occupazionali. Fanno più esperienze di studio all’estero, si laureano con voti più alti e spesso lavorano durante gli studi, ma il tasso di occupazione per le donne è più basso e la retribuzione peggiore. Queste e altre le considerazioni sulle differenze di genere che emergono dall’indagine AlmaLaurea.
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.