Una grossa polemica è scoppiata nella scuola per l’infanzia, “Ada Negri”, nel VII municipio della città di Roma. Tutto nasce dal fatto che, alcuni genitori, si sono lamentati perché i loro bambini non hanno portato a casa i “lavoretti” per la festa del papà.
“Già da giorni circolavano voci che non ci sarebbe stata alcuna celebrazione della ricorrenza”, ma non era arrivata nessuna notizia ufficiale in tal senso. A tal proposito, lo scorso 19 marzo, tramite gruppo WhatsApp, le maestre hanno avvertito le rappresentanti di classe che i propri figli non avrebbero fatto alcun lavoretto per celebrare la festa del papà (e neanche quella della mamma) “per favorire l’inclusione delle famiglie Arcobaleno”, ha spiegato il padre di uno dei bambini.
A riportare per primo la notizia è Il Messaggero, il quale, aggiunge che un gruppo di famiglie starebbe raccogliendo delle firme per presentare un esposto al Comune di Roma, all’Ufficio Scolastico della Regione Lazio e al Ministero dell’Istruzione.
Nello stesso esposto, si legge: “Tale scelta comprime i diritti della schiacciante maggioranza dei bambini alla festosa conoscenza delle tradizioni proprie della nostra cultura, alla celebrazione della figura del padre (e successivamente della madre) e della famiglia, primo luogo in cui si conoscono e conservano i valori educativi alla base della civile convivenza”.
La scelta di non celebrare la festa del papà e della mamma “è un’errata interpretazione delle politiche di inclusione promosse dal Ministero che hanno, semmai, l’obiettivo di estendere i diritti e studiare situazioni personalizzate per chi ha delle situazioni particolari”.
Con l’esposto, i genitori dell’istituto chiedono di accertare se “ci sono state violazioni delle direttive ministeriali e quindi di applicare le sanzioni previste”.
La funzionaria coordinatrice pedagogica della scuola d’infanzia “Ada Negri”, tale Maria Cristina Liberi, sempre secondo quanto riporta Il Messaggero, “ha fatto capire che la sua posizione è assolutamente pedagogica e non politica. Le famiglie Arcobaleno non c’entrano. Sono state applicate le indicazioni nazionali del 2012 e il modello educativo dei nidi e delle scuole dell’infanzia del Comune”.
Fonte Foto in Evidenza: TGCOM24
Giuseppe Rosario Tosto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa!