Roma, 80enne non si fa truffare e riesce a far arrestare il malvivente che, poco prima del nuovo tentativo, era riuscito a derubare 5mila euro a una signora. «Sono anziana, ma ancora sveglia» sono le parole di Rosa, la signora in questione, «In grado di capire quando qualcuno mi vuole truffare, per questo sono riuscita a farlo arrestare».
La stessa continua, dicendo: «Mi hanno chiamata al numero fisso che si può trovare sulle pagine bianche. Secondo me è così che queste persone scelgono le vittime. Non si tratta di un singolo, dietro c’è una regia ben organizzata, come mi hanno confermato poi gli agenti ringraziandomi di averli aiutati a prendere uno dei componenti».
Rosa racconta di come è avvenuta la chiamata. A contattarla è stata un uomo, la donna presume abbastanza giovane, che aveva un accento napoletano. Il truffatore si è fatto spacciare per un maresciallo dei carabinieri, ed ha chiesto alla signora Rosa se suo marito, della quale conoscevano nome e cognome, fosse in casa.
La signora ovviamente non sapendo ancora che l’uomo fosse un truffatore ha risposto sinceramente che suo marito al momento non era presente. Il truffatore ha allora iniziato ad inscenare la truffa. Inizia così a porsi in modo autoritario, raccontando di come il figlio della signora avesse investito una donna incinta e che quest’ultima fosse stata portata d’urgenza in ospedale.
Il finto maresciallo continua la truffa, insinuando che il figlio fosse lì con lui in una camera di sicurezza, e che l’avvocato, con cui già si era confrontato, consigliava di pagare il risarcimento richiesto dalla vittima. Per far si di evitare il processo dovevano pagare ben 10mila euro.
Ovviamente la signora Rosa aveva capito fin da subito che si trattava di una truffa, aveva già avuto prima delle esperienze simili. «Purtroppo ho ricevuto una telefonata praticamente identica a primavera. Io sono convinta che si trattasse proprio della stessa persona che la scorsa volta era quasi riuscita a truffarmi. Non avevo subito capito che volevano ingannarmi. Loro puntano molto sulla paura: a primavera ero nel pallone e non capivo nulla, ero già pronta a dargli tutto. Durante il corso della telefonata però sono arrivati i primi dubbi e così con la scusa di avere il telefono rotto ho chiuso la chiamata e non ho mai più risposto a nessuna telefonata per tutto il giorno».
Questa volta invece «ho riconosciuto la voce: era lo stesso uomo. Allora ho deciso di ingannarlo stando al suo gioco. Mi ha raccontato la solita storia per poi chiedermi – con una scusa – il mio numero di cellulare. Il loro obiettivo è tenere occupate tutte le linee telefoniche affinché uno non possa chiamare le forze dell’ordine. Ma io sono stata più furba».
La signora Rosa capendo quindi di essere davanti a una truffa, riesce in modo ingegnoso a chiamare i poliziotti. Facendo finta che il cellulare prendesse poco ha fatto cadere la linea più volte, riuscendo così a recarsi fino al portinaio chiedendogli di chiamare la polizia.
Più tardi, come d’accordo, il truffatore nelle vesti di maresciallo si è fatto vivo per prendere le cose di valore che la signora aveva promesso di dargli per pagare il risarcimento. Non ha messo in conto però che anche la polizia sarebbe stata lì. Il truffatore, grazie l’aiuto della signora Rosa, viene così arrestato.
«L’ho tenuto al telefono finché non sono arrivati gli agenti. Fingevo di rovistare tra i cassetti alla ricerca di cose preziose. La prima volta stavo per cascarci, ora dovevo vincere io. Spero che adesso scovino l’intera banda in modo che non possa più far male a nessuno».
Fonte dell’immagine: open.online
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