I fatti risalgono a domenica pomeriggio, ma il corpo è stato ritrovato in tarda serata. L’accoltellamento sarebbe stato provocato da una lite di cui ancora non sono del tutto chiari i motivi. Secondo una prima ricostruzione, pare ci fosse di mezzo un debito da poche centinaia di euro. Il caso, è stato da subito assegnato al procuratore capo della Questura di Pescara, Giuseppe Bellelli. Il cadavere del ragazzo è stato affidato alla nonna poiché i genitori, di provenienza albanese, non vivono in Italia. Sul posto si sono subito recati Bellelli, il sostituto Gennaro Varone e il procuratore minorile David Mancini. Successivamente si è recato sul luogo del delitto anche il medico legale Christian D’Ovidio, che ha eseguito una prima ricognizione della salma.
L’allarme sull’omicidio di Thomas Christopher Luciani, 17enne di Pescara, sarebbe arrivato da uno dei giovani facenti parte del gruppo dei due indagati che dopo aver compreso la gravità dell’accaduto avrebbe chiamato le autorità. L’identikit, effettuato tramite l’analisi della videosorveglianza, ha portato alla cattura di due figli di notabili di Pescara.
I due assassini, anch’essi minorenni, lo avrebbero colpito 25 volte con un coltello da sub. Il primo dei due indiziati, sarebbe figlio di un comandante dei carabinieri della provincia di Pescara, il secondo invece, sarebbe figlio di un noto avvocato della città. In queste ore sono stati entrambi interrogati in questura.
Subito dopo l’omicidio, secondo le ricostruzioni, sarebbero andati a fare il bagno al mare, e lì si sarebbero disfatti del coltello utilizzato. Per recuperare l’arma del delitto i sommozzatori dei Vigili del Fuoco stanno in queste ore setacciando la costa. La Procura si espone con grande cautela su quanto accaduto poiché “si tratta di un caso delicatissimo“ a causa della parentela con un comandante dell’Arma.
“La drammatica vicenda, fin dalle prime battute – scrive in una nota il procuratore della Questura – ha evidenziato un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse. Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento, al pari della necessaria ricostruzione delle dinamiche e responsabilità”.
“Quella che si è consumata a Pescara è una tragedia” – dice Carlo Masci, sindaco di Pescara – “L’omicidio di un giovanissimo, che sarebbe avvenuto per mano di altri ragazzi, lascia sgomenti e senza parole, qualunque sia il movente e lo scenario in cui è maturato il fatto di sangue, al di là delle motivazioni, che non conosciamo, non si può morire quando si ha una vita intera davanti, così come è assurdo che ci si macchi di un delitto così grave. Queste sono ore preziose, per chi indaga e qualsiasi ricostruzione sarebbe frettolosa e parziale per cui è bene lasciar lavorare gli inquirenti.” Concludendo poi con un messaggio di cordoglio: “Il mio abbraccio va alla famiglia e agli amici della vittima e il mio pensiero va anche alle famiglie di chi è coinvolto nell’omicidio, travolte da un fatto così grave“.
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