A Palermo tiene banco un problema relativo alla mobilità, nello specifico quello dell’apertura del parcheggio Tommaso Natale, adiacente alla stazione del passante ferroviario. L’indignazione da parte di chi segue da vicino la vicenda, in particolar modo gli addetti ai lavori come gli ingegneri trasportisti, sta nel fatto che l’8 ottobre di tre anni fa la linea ferroviaria venne aperta al pubblico con 21 nuove stazioni e raddoppiata. Nonostante ciò, però, l’area continua a essere oggetto di atti di vandalismo e tutto questo ha provocato anche la mancata consegna dello spazio da parte di Rfi al Comune del capoluogo siciliano.
In molte in città si chiedono quanto tempo i cittadini dovranno attendere prima di poter parcheggiare il proprio mezzo per poter prendere il treno e muoversi così con un mezzo pubblico all’interno della città, elemento che porterebbe a sua volta a un grande passo avanti verso la totale realizzazione della mobilità sostenibile.
A questo proposito abbiamo sentito l’opinione dell’ingegnere trasportista Roberto Di Maria, un grande esperto del settore e stimato per le sue grandi ricerche e proposte per un miglioramento delle infrastrutture, soprattutto ferroviarie, che ci sono in Sicilia.
“Il parcheggio di Tommaso Natale, attiguo alla stazione omonima – afferma Di Maria –, contiene 83 stalli per automobili e 30 stalli per motocicli. È stato realizzato nell’ampia area lasciata libera dalla vecchia stazione ferroviaria, che ospitava un grande fascio merci, non più necessario per l’attuale esercizio ferroviario. Nell’area è presente anche una nuova strada di collegamento che, correndo in gran parte sul solettone di copertura della galleria ferroviaria, collega via Partanna-Mondello con via Sferracavallo. Tutte queste opere erano già state completate all’apertura del passante ferroviario, l’8 ottobre 2018. Da quello che abbiamo potuto apprendere con non poche difficoltà, dal momento che sulla vicenda è calato un velo di silenzio che soltanto Palermo in Progress ha tentato di squarciare, il parcheggio manca dell’illuminazione pubblica che, sembra, il Comune ha chiesto di realizzare prima della consegna. RFI. E per essa l’impresa esecutrice SIS non ha realizzato l’impianto perché lo stesso, semplicemente, non era previsto dal progetto. Un progetto che è stato regolarmente approvato previo parere favorevole di tutti gli enti territoriali preposti. Fra questi, anche il Comune di Palermo. In una recente conferenza stampa, il sindaco e l’assessore alla mobilità ci hanno riferito che l’apertura è legata a problemi di natura tecnica, che il Comune non ha intenzione di risolvere perchè di totale competenza RFI. Quest’ultimo ente, da parte sua, ritiene di aver eseguito i lavori a regola d’arte, tanto è vero che li ha anche collaudati. Da ciò nasce lo stallo in cui si è caduti negli ultimi due anni e mezzo circa. La spesa necessaria per realizzarlo non dovrebbe essere neanche troppo ingente, dal momento che una parte dell’illuminazione, relativa ai percorsi pedonali in uscita dalla stazione, è già esistente. I costi sono talmente irrisori che potrebbe provvedere RFI stessa, magari per togliersi l’onere della cura dell’area, attualmente nella sua competenza”.
La palla passa da una parte all’altra. La speranza è che si trovi una soluzione.
Fonte immagine: sicilia in progress
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