Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto agli studenti dell’Istituto De Amicis – Da Vinci di Palermo con le seguenti parole: «Crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini e idee, ascoltare gli altri è una ricchezza».
Lo scorso ottobre, due bambini di quinta elementare, uno originario del Ghana e l’altro delle Mauritius, stavano insieme ai loro compagni raccogliendo fondi per l’acquisto di libri. Durante questa attività, però, sono stati vittime di insulti razzisti legati al colore della loro pelle.
Quando la vicenda è giunta all’attenzione di Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica ha deciso di intervenire personalmente, programmando una visita all’Istituto musicale De Amicis-Da Vinci in via Serradifalco. La dirigente scolastica, Giovanna Genco, ha raccontato: «Gli studenti non sapevano nulla della sua visita. Hanno capito subito chi fosse appena l’hanno visto».
Lo stesso presidente ha incontrato gli alunni della 5C, la classe dei due ragazzi, che non hanno esitato a porgli diverse domande. «Abbiamo parlato di cultura, musica e lettura. Gli hanno chiesto che sogni avesse da bambino e che mestiere avrebbe voluto fare», ha detto Genco. «Mattarella ha risposto che avrebbe voluto diventare medico, ma che nella vita le cose possono cambiare». Nel frattempo, una grande bandiera tricolore era appesa alla lavagna.
Dopo l’incontro con gli studenti, Mattarella si è spostato nell’aula magna per assistere a un’esibizione musicale. Gli studenti dell’orchestra della scuola secondaria hanno eseguito due celebri brani di Giuseppe Verdi: il «Coro delle Zingarelle» dalla Traviata e il «Va, pensiero» dal Nabucco.
Il presidente ha rivolto parole di apprezzamento agli studenti, sottolineando l’importanza della cultura come strumento di unione. «Questa scuola, con il suo impegno nella lettura, nella musica e nella cultura, sta promuovendo i veri valori della convivenza», ha detto. «Viviamo in un mondo che è sempre più interconnesso, senza confini, e questi valori sono essenziali». Mattarella ha aggiunto: «Vivere insieme e dialogare sono opportunità per crescere. Condividere idee, tradizioni e esperienze è una ricchezza. E voi lo state facendo».
Il Presidente della Repubblica ha poi concluso il suo intervento con un messaggio di speranza per il futuro degli studenti: «Vi auguro di realizzare i vostri sogni, di andare avanti nei vostri studi e di sviluppare tutte le potenzialità che avete». Ha poi esteso un pensiero di gratitudine agli insegnanti: «L’insegnamento è un’impresa difficile, ma incredibilmente gratificante».
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