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Napoli, un ragazzo di 15 anni ucciso a colpi di pistola
24 Ottobre 2024
napoli

Napoli, un ragazzo di 15 anni ucciso a colpi di pistola

Home » Città » napoli » Napoli, un ragazzo di 15 anni ucciso a colpi di pistola

Sparatoria nella notte in centro a Napoli, ucciso un 15enne e ricoverati d’urgenza due feriti. La sparatoria è avvenuta in corso Umberto, sul caso indaga la Polizia. La Squadra Mobile sta verificando il coinvolgimento nella vicenda di un altro minore, ferito leggermente. 

L’omicidio a Napoli

Emanuele Tufano si trovava a bordo di uno scooter, probabilmente con altri due ragazzi quando in via Carmeniello al Mercato, all’angolo con Corso Umberto I a Napoli, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco. Muore così Emanuele, di soli 15 anni, del rione Sanità.

Almeno dodici i colpi di pistola esplosi forse in un “botta e risposta” tra due soggetti pericolosi. Diverse le auto, le quali presentano fori nella carrozzeria. I colpi di pistola hanno colpito anche le vetrine di diversi negozi. Risulta ancora poco chiaro il possibile movente dell’accaduto, per adesso però, vengono sequestrate le immagini delle videocamere di sorveglianza.

Sul fronte delle indagini è attiva in particolare la Squadra Mobile, al momento a coordinarle è la Procura di Napoli (sia antimafia che ordinaria) ma della vicenda è costantemente informata anche la Procura dei Minori.

Il coinvolgimento dei feriti

Si sta cercando di capire il possibile coinvolgimento dei due feriti all’interno dello scenario della sparatoria. Il primo dei due feriti conta sedici anni d’età, ed è arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d’arma da fuoco al braccio. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza, il quale ha consentito l’estrazione del proiettile. Al momento le sue condizioni si definiscono stabili.

Napoli

Oggi comitato ordine e sicurezza pubblica

Presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, si svolgerà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale si discuterà dell’omicidio del minorenne e del ferimento di un altro ragazzo al Corso Umberto I.  Al termine si terrà una conferenza stampa.

Comitato anticamorra: “Le parole non servono più, è il momento di azioni concrete”

“Le parole e le buone intenzioni non servono più. Di fronte alla morte di un quindicenne ucciso come un boss della camorra servono azioni concrete che mettano insieme prevenzione e repressione lasciando da parte operazioni utili solo a fare propaganda“. Per il Comitato anticamorra perla legalità di Napoli è giunto il momento che si affronti la questione della criminalità giovanile agendo su tutti i fronti possibili, “garantendo, nell’immediato, controlli straordinari perché è diventato troppo facile trovare un’arma, anche per i giovanissimi“.

“Ma affianco alle azioni di repressione bisogna intervenire seriamente sul fronte della prevenzione lavorando sulle cause della criminalità giovanile e, in questo, lo Stato deve far sentire la propria forza unendo le forze con le tante realtà già esistenti per garantire un vero e proprio accompagnamento alla crescita per quei bambini nati in famiglie in difficoltà per problemi economici o culturali” hanno detto i rappresentanti del Comitato.

I medesimi hanno poi aggiunto: “Occorre creare un sistema di asili nido inclusivo che si prenda carico in particolare delle famiglie multiproblematiche, offrire ai bambini un’educazione precoce e alle famiglie un supporto reale, per intervenire fin dall’inizio su situazioni di disagio e prevenire la radicalizzazione di modelli di vita criminale“.

“È necessario rinforzare, anche dal basso, nella logica processuale del Patto Educativo la cooperazione tra Istituzioni, associazionismo e mondo del terzo settore, promuovendo strategia di lotta all’evasione e all’abbandono scolastico, percorsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro, attività per il tempo libero perché solo così si può ridurre il numero di giovanissimi arruolati dai clan” hanno concluso i promotori del Comitato Sandro Ruotolo, Paolo Siani, Roberto Fico, Maurizio de Giovanni, Isaia Sales, Gennaro Pagano, Carmela Manco, Nino Daniele e Antonio Iazzetta.

Libera: “Reagire subito”

“Nella notte scorsa Napoli ha vissuto un’altra tragedia che ci costringe a riflettere e reagire subito. L’omicidio di un ragazzo di soli 15 anni, colpito da proiettili in pieno centro, segna un ulteriore, inaccettabile capitolo di violenza che affligge la nostra città. È l’ennesimo giovanissimo che perde la vita per mano della violenza criminale“. Lo dichiara Mariano Di Palma, referente regionale per la Campania di Libera.

“Non possiamo più assistere passivamente a un crescendo di violenza e insicurezza. È fondamentale che le istituzioni rispondano con fermezza e determinazione, con azioni concrete che affrontino alla radice il problema della criminalità organizzata e del degrado sociale”, aggiunge Di Palma.

Libera contro le Mafie lancia un appello “a tutte le forze politiche e alla società civile: è tempo di unirci in un fronte comune contro la violenza per disarmare Napoli. È intollerabile la quantità di armi, da taglio e da fuoco, che continuano a circolare ed essere vendute illegalmente a Napoli. Bisogna spezzare questo circuito di violenza. Accanto a questo, serve un piano straordinario per l’educazione e il futuro dei minori che metta al centro tutte le risorse regionali e le strategie possibili e migliori per ‘salvare’ le vite di interi quartieri. La vita di un ragazzo non può essere spezzata senza che noi, come comunità, reagiamo. Non possiamo permettere che il silenzio segua la violenza“, conclude Di Palma.

Fonte foto in evidenza: “Ansa.it”

Fonte foto: “Ansa.it”

Fonte articolo: “Rainews.it”

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