FIRENZE ‒ L’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sarà protagonista di un concerto che si terrà il 30 luglio nella città tunisina El Jem. Un evento di pace in un’epoca in cui la religione di appartenenza è spesso motivo o pretesto di conflitto violento e di terrorismo, presentato a Tunisi dal sindaco Dario Nardella, l’assessore alle relazioni internazionali Nicoletta Mantovani e gli organizzatori del festival. Il tutto si svolgerà nell’anfiteatro romano di El Jem, detto “il piccolo Colosseo” e dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1979. La partecipazione del Maggio Musicale Fiorentino rientra nel Patto di Cooperazione tra i comuni di Firenze e Tunisi, firmato lo scorso gennaio dai sindaci delle rispettive città. Il concerto è solo il clou di una ricchissima programmazione che comprende, tra le altre, le performance dell’Orchestra della Radio Razionale Ucraina e della Wienner Opernballorchestrer di Vienna.
«Siamo molto felici di relizzare questo evento ‒ ha dichiarato il sindaco Nardella ‒ i rapporti tra Italia e Tunisia sono molto forti e pensiamo che quest’ultima possa rinascere velocemente partendo proprio dalla promozione culturale e riconquistando quel ruolo che, nel turismo internazionale, ha sempre avuto in passato. Ci auguriamo, inoltre, che anche attraverso questo concerto tanti italiani abbiano la possibilità di conoscere meglio la bellezza della Tunisia e che quest’ultima possa intensificare le relazioni con le isituzioni italiane anche nell’interesse del nostro Paese». «L’arte e la musica in particolare ‒ ha sottolineato l’assessore Mantovani ‒ uniscono e non dividono. Una città come Firenze ha voluto dare una dimostrazione di vicinanza alla Tunisia con un patto di collaborazione culturale di cui questo evento del Maggio è parte. Questo Paese non è solo nel suo processo di democratizzazione che, proprio attraverso la cultura, potrà vedere risultati importanti di coesione e di pace. Ringrazio il Maggio e i suoi orchestrali per la sensibilità dimostrata ‒ ha aggiunto ‒ una senbilità che apparitiene a tutti coloro che fanno dell’arte una ragione di vita».
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