Gabriele D’Angelo è un giovane designer siciliano laureato a Firenze che ha deciso di progettare ispirandosi alla cultura, alle forme e ai materiali della Sicilia. Nasce cosi’ il brand Trame Siciliane un mix fra product e fashion design con la realizzazione di accessori e gioielli. Iconico è il tagliere testa di moro. Noi di Voci di Città lo abbiamo incontrato per intervistarlo.
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Palermo – Trame Siciliane è un brand nato quest’anno dall’idea di Gabriele D’Angelo , giovane designer, e la Falegnameria Ferrantelli storica nel settore dal 1930 ad Alcamo. L’idea delle teste di moro è una rivisitazione dei classici vasi di ceramica riportata sottoforma di taglieri in legno. Noi di Voci di Città abbiamo incontrato Gabriele per raccontarci la sua storia.
Ciao, Gabriele. Com’è nata la tua passione per il design? Quando hai deciso che la tua passione sarebbe diventato il tuo lavoro?
G.: «Fin da piccolo mi ricordo di aver sempre avuto la passione per il design delle automobili, le collezionavo e ne disegnavo in continuazione cercando di rapirne le forme e le linee. Poi iniziando l’Università ho scoperto che il design era un mondo molto più vasto che comprendeva dentro di se tantissimi aspetti affascinanti e tutti da esplorare, li ho capito di voler assolutamente far parte di quel mondo».
In Sicilia la realtà del design è ancora in via di sviluppo. In un certo senso da qualche anno si stanno ampliando le opportunità. Cosa cambieresti e miglioreresti dei nostri locali siciliani?
G.: «In Sicilia il design è una realtà che si afferma sempre di più giorno dopo giorno ed è in un momento di crescita che ritengo ormai inarrestabile oltre che inevitabile. Le opportunità non mancano, ma a mancare è purtroppo la cultura del progetto e sopratutto del bello, sembra strano ma la gente ancora tutt’oggi è assuefatta dalla mediocrità estetica».
Com’è nata l’idea dei taglieri con le teste di moro? quali saranno i prossimi progetti?
G.: «Le teste di moro nascono da una delle storie d’amore siciliane più famose e tragiche; storia che sfocia poi in una vendetta che si consuma a colpi di lama di coltello. In questo progetto non ho fatto altro che reinterpretare il gesto del taglio riportandolo però su un tagliere. I prossimi progetti vedranno a loro volta altri classici della tradizione siciliana rivisti in chiave di accessori e arredi».
Hai progettato delle splendide collane ispirandoti sempre alla Sicilia, in fondo non contano i contesti, la moda e il design vanno di pari passo, come pensi che le due cose possano influenzarsi a vicenda?
G.: «Design e moda sono strettamente connessi fra di loro. Il design deve guardare alla moda per interpretare i gusti del tempo e la moda deve guardare al design per capire quali sono i desideri e i bisogni delle persone. Ho sempre pensato che un designer deve in fondo essere un po’ stilista, un po’ architetto, un po’ ingegnere, un pò artista, ecc.. Alla fine è tutto collegato, sempre».
Barbara Di Benedetto
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