MILANO – Arexpo SpA, società pubblica proprietaria dei terreni dove è sorta l’Esposizione universale nel 2015, ha indetto una gara da due miliardi di euro per la progettazione e costruzione della cittadella della scienza nell’area ancora inutilizzata. Sembra perciò che gli speranzosi progetti per ridare vita al parco da un milione di metri quadri abbiano buone possibilità di avverarsi. Il bando è stato pubblicato il 3 gennaio, i vincitori affiancheranno Arexpo nella progettazione e realizzazione del parco della scienza, del sapere e dell’innovazione, perciò sia nello sviluppo immobiliare che nella gestione. Si parlava già da tempo di Human Technopole, un centro di ricerca sulle scienze della vita su proposta del governo Renzi, di un campus delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano e di un’oasi verde che vada a ricoprire circa 440 mila metri quadri.
La società dovrà anche tenere conto di presenze importanti che si sono fatte avanti, i grandi colossi farmaceutici e informatici, come Bayer, Roche, Ibm e Nokia, e dei progetto del Teatro La Scala, che vorrebbe trasferire i suoi laboratori alla periferia nord-ovest di Milano, o della Fondazione Altagamma che ha avanzato la proposta di un centro del made in Italy. Altra questione da tenere a mente è la presenza dei simboli Expo ancora presenti e lasciati in eredità, che dovranno essere incastrati e contestualizzati, quali il Palazzo Italia, l’Albero della vita, i cluster, il Padiglione Zero, l’Expo Centre, il teatro all’aperto, Cascina Triulza. Sono già stati previsti i primi trasferimenti entro il 2018 dell’Istituto italiano di tecnologia per Human Technopole, che si stabilirà nell’ex supermercato del futuro, nell’auditorium e in alcune aree di servizio.
I vincitori della gara dovranno inserire gli altri pezzi come uffici, ristoranti, bar, palestre, cinema, insomma un complesso che renda la cittadella di Expo una città viva a tutti gli effetti, secondo il volere dei proprietari; inoltre dovrà essere fornita una tabella di marcia per monitorare i lavori, un piano economico e finanziario del maxi-cantiere che sorgerà e un programma a livello amministrativo. La prima fase sarà progettuale, la seconda immobiliare; parte della gestione del cantiere verrà ceduta all’advisor di Arexpo mantenendo però per sé Human Technopole e il campus della Statale.Il tempo stimato di concessione al superconsulente sarà di 50 anni per sviluppare e gestire oltre 250 mila metri quadri di costruzioni che raddoppieranno quasi a 480 mila metri quadri.
Il 10 gennaio a Milano, nella sede di Arexpo in via Taramelli sarà presentata la gara, e il giorno dopo a Londra, nella residenza dell’ambasciatore italiano. Il bando si chiude il 28 febbraio, i lavori saranno assegnati in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Di base il progetto tecnico potrà ricevere massimo 70 punti, l’offerta economica fino a 30 punti; la base d’asta per la progettazione del masterplan invece è di 3 milioni di euro. Ad assegnazione avvenuta il superconsulente avrà sei mesi per la consegna dei documenti; dopo tutti i procedimenti necessari, secondo le previsioni entro la prima metà del 2018 potrebbero iniziare i cantieri. Sono stati analizzati 535 parchi tecnologici nel mondo per ideare il parco della scienza, del sapere e dell’innovazione, il tutto risiede in un documento di 300 pagine.
I potenziali costruttori dovranno dar prova di avere i seguenti requisiti: aver chiuso gli ultimi tre bilanci con un fatturato minimo annuo di due milioni di euro, possedere o gestire immobili per un controvalore di 750 milioni i euro, aver sviluppato negli ultimi cinque anni almeno 400 mila metri quadri di costruzioni. Il presidente di Arexpo Giovani Azzone ha dichiarato «Il nostro obiettivo è quello di realizzare nell’ex area Expo un progetto che non ha eguali in Italia e che si potrà confrontare con gli esempi più virtuosi di trasformazione urbana a livello internazionale». Nel frattempo gli spazi del sito sono messi in affitto per eventi, coworking o produzioni, nelle palazzine del Cardo si possono ricavare 240 postazioni ufficio e quattro sale meeting, nelle aree di servizio ce ne possono essere altre 450. Rimaniamo in attesa, con la curiosità dirompente di vedere chi sarà l’Ulisse che si cimenterà in una tale impresa.
Elisa Mercanti
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