«Abbiamo sollevato numerosi interrogativi perché non si prevede di costruire la cittadella viola in un’area abbandonata: al contrario è una zona fortemente urbanizzata, assediata da altri progetti già in forte contrasto tra loro, dall’aeroporto al piano per Castello. Non solo: oltre allo stadio, sono previsti 87 mila metri quadrati fra alberghi e centri commerciali. Troppo facile per il sindaco Nardella solleticare l’elettorato dei tifosi con l’ennesimo annuncio condito da date, rendering e plastici: noi, però, vogliamo capire se si fa sul serio oppure è l’ennesima boutade».
«Ecco dunque che alle nostre 10 domande a Nardella, rimaste per adesso senza risposta, se ne aggiunge un’altra, pesantissima: se, come è stato annunciato stamane, i lavori partono nel secondo semestre del 2019, che si fa della Mercafir? La chiudiamo fino al 2023 quando i nuovi capannoni non saranno più in contrasto con la pista vecchia dell’aeroporto? Oppure completiamo il nuovo aeroporto in un solo anno? O, infine, il Governo pensa già di fare una legge ad hoc? Dispiace rovinare la festa, ma a Firenze non servono né rendering, né parole: chi ambisce a governare la città spieghi come intende coniugare le ambizioni di sviluppo e innovazione del territorio con la concretezza delle azioni possibili e realizzabili».
«Resta infine fortissima la contrarietà ad un progetto che, facendo leva sulla grande influenza che il calcio esercita sulla città, mira a colare altro cemento sulla città di Firenze per realizzare l’ennesimo centro commerciale. Ne facciamo volentieri a meno».
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