Ex scuole di Catania completamente abbandonate e quasi totalmente distrutte. Ersilia Saverino: “L’amministrazione attivi un processo virtuoso che sottragga moltissimi ex istituti didattici alla microcriminalità ed al declino persistente”
Ex scuole di Catania distrutte e abbandonate. La consigliera Ersilia Severino, mostrandosi dispiaciuta, propone: «La cultura come veicolo di riscatto sociale e di sviluppo nel centro e nelle periferie di Catania è un diktat su cui ho sempre creduto. Ma quando i simboli per eccellenza dell’educazione e formazione dei giovani, del valore e della tutela del sapere, come le scuole, vengono consegnate deliberatamente al degrado, all’abbandono e al vandalismo, ecco che le politiche sociali e inclusive, indispensabili all’intero capoluogo etneo, diventano parole vuote e assolutamente inattuabili. Per queste ragioni, prima come consigliera comunale la scorsa legislatura ed ora come Presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, chiedo che questa amministrazione comunale attivi un processo virtuoso che sottragga moltissimi ex istituti didattici alla microcriminalità ed al declino persistente. Sto parlando delle due ex “Brancati” di via della Dalia e dello Stradale San Teodoro, della ex “Capponi-Recupero” di via Villa Glori, della ex “Livio Tempesta” di via Toledo e della ex “Padre Santo di Guardo” di via Belvedere. Complessi chiusi per vari motivi e che oggi sono edifici fantasma usati, in molti casi, come depositi per la spazzatura.
Poi, continua: «Impianti dotati di strutture sportive, bagni, palestre, aule e ogni genere di materiale si ritrovano con le pareti sfondate, i corridoi pieni di vecchi mobili, i cortili trasformati in pattumiere e le aule ridotte a bivacchi. Se, come me, si crede fortemente nella cultura come motore di sviluppo economico, ma soprattutto di cittadinanza, bisogna cominciare a recuperare questi simboli di vergogna e tramutarli in segnali di riscatto e di valorizzazione per interi quartieri. Accedere i riflettori su questi plessi catanesi vuol dire cominciare a metterli al centro di un progetto che li renda perfettamente funzionali e al servizio della collettività».
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità