ROMA – Venerdì 3 luglio si è svolta presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze una riunione sullo stato di avanzamento dell’operazione di quotazione in borsa di Poste Italiane, alla presenza del ministro Padoan e dell’amministratore delegato della società Francesco Caio, con il contributo del Dipartimento del Tesoro, dei suoi consulenti e dei global coordinator dell’operazione. Nel corso della riunione è stato constatato l’avanzamento di tutte le operazioni preliminari nel pieno rispetto della tabella di marcia, e quindi viene confermato l’obiettivo di portare la società in borsa entro l’anno in corso. Dai primi contatti con gli investitori è emerso che l’operazione di quotazione di Poste Italiane beneficia di una forte associazione con la stagione di riforme, rinnovamento e modernizzazione del Paese nella quale è impegnato il Governo. L’operazione è percepita come un simbolo del cambiamento in atto nel Paese.
La perfetta sintonia tra la visione del Governo e quella del management consente ai vertici aziendali di presentare l’operazione ai mercati non solo sulla base della riconosciuta esperienza personale ma anche con il sostegno della convinta fiducia delle istituzioni. Nel corso della riunione, oltre a fare il punto sull’avanzamento delle operazioni preliminari alla quotazione, il ministro Padoan e l’a.d. Francesco Caio si sono soffermati sul ruolo di offerta capillare di servizi e raccolta del risparmio che Poste Italiane ha tradizionalmente svolto nel Paese e sull’esigenza di rafforzare questo ruolo nel futuro anche attraverso il ricorso agli strumenti e alle risorse del mercato. La sostenibilità del ruolo sociale dell’azienda nel lungo periodo è uno degli obiettivi strategici dell’operazione di quotazione. L’attenzione al ruolo dell’azienda nella comunità nazionale è peraltro parte integrante del piano industriale, concretizzata nell’equilibrio tra interessi degli shareholder e interessi degli stakeholder. Proprio per favorire questo equilibrio tra shareholder e stakeholder l’offerta di azioni riserverà quote rilevanti all’azionariato popolare e privilegi specifici per i dipendenti.
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