BRUXELLES – Il 21 febbraio 2017 il Consiglio dell’Unione Europea ha concordato la sua posizione sulle norme volte a eliminare i “disallineamenti da ibridi” con i regimi di imposizione dei paesi terzi. Il progetto di direttiva è l’ultima di una serie di misure volte a prevenire l’elusione fiscale da parte delle grandi società. L’obiettivo è impedire a queste ultime di sfruttare le disparità tra due o più giurisdizioni fiscali per ridurre le imposte complessive dovute. Queste regolazioni possono tradursi in una considerevole erosione della base imponibile dei contribuenti assoggettati all’imposta sulle società nell’UE. La direttiva contribuirà all’attuazione delle raccomandazioni dell’OCSE del 2015 volte a combattere l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. «L’UE è in prima fila nella lotta contro l’elusione fiscale. Vogliamo garantire un’attuazione coerente del piano d’azione dell’OCSE sul BEPS nel diritto dell’UE» ha commentato Edward Scicluna, ministro delle finanze di Malta e presidente del Consiglio.
La proposta affronta i “disallineamenti da ibridi” riguardanti i paesi non UE, dato che le disparità all’interno dell’UE sono già disciplinate dalla “direttiva anti-elusione” adottata nel luglio 2016; completa e modifica di conseguenza tale direttiva. Il Consiglio ha raggiunto un compromesso sui seguenti punti:
La direttiva rientra in un pacchetto di proposte relative alla tassazione delle imprese, presentato dalla Commissione nell’ottobre 2016. L’accordo è stato raggiunto in una sessione del Consiglio “Economia e finanza”. Il Consiglio adotterà la direttiva dopo che il Parlamento europeo avrà espresso il proprio parere. Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2019 per recepire la direttiva nelle legislazioni e regolamentazioni nazionali. La direttiva richiede l’unanimità in sede di Consiglio, previa consultazione del Parlamento (Base giuridica: articolo 115 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
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