Joe Tacopina ha firmato il preliminare di vendita del Calcio Catania, apprestandosi a diventarne il nuovo proprietario. Il club etneo è ormai lontano dai grandi riflettori del calcio italiano da tempo. La Serie B è stata sfiorata tre volte: due in campo e una in tribunale. Tre occasioni su tre andate male. Legittimamente o meno, dunque, i siciliani sono impantanati nelle paludi della Serie C da ormai 6 stagioni. In mezzo la tribolatissima cessione da Finaria (gruppo di Antonino Pulvirenti) a SIGI, cordata che ha portato serenità in via Magenta e che ha lavorato giorno e notte per uno dei giorni più importanti della storia recente rossoazzurra. Una realtà che cade proprio nel giorno in cui il compianto Angelo Massimino nacque (il 16 gennaio 1927).
Ma chi è Joe Tacopina? Padre romano, madre siciliana. Sebbene la sua formazione sia made in USA, il suo cuore è strettamente legato all’Italia e all’isola maggiore del mediterraneo. Scaltro, intraprendente, con una spiccata eloquenza oratoria. Passa poco tempo per diventare uno dei profili più di spicco a New York (e non solo). Presso il suo studio passano casi tanto celebri quanto impossibili. Casi che solo “The evil’s advocate” è stato capace di ribaltare e riaprire clamorosamente. Apprezzatissimo nella terra che gli ha dato i natali, ha poi prestato il proprio sapere a Fox News, MSNBC e ABC, come opinionista giudiziario.
Ma non è il profilo giuridico che interessa agli appassionati di calcio, quanto quello imprenditoriale. Tacopina non è certo un magnate dalle finanze illimitate. Non porterà il Catania dalla C al tetto d’Europa in 3 anni. Ma è un uomo oculato, esperiente, con un vero e proprio arsenale di relazioni strategiche. Lo ha dimostrato ampiamente alla Roma, quando entrò a far parte della cordata di imprenditori americani che prelevarono il club giallorosso. Prima consigliere d’amministrazione, poi vicepresidente. Scala le gerarchie in fretta e con merito. Si dimette ne 2014, quando vola direzione Bologna.
Diventa presidente del club felsineo nell’estate della retrocessione. In una sola stagione porta i rossoblu di nuovo in Serie A, ma i cattivi rapporti con Joey Caputo mettono un punto prematuro alla sua avventura. Virata per Venezia, dunque. Città meravigliosa con una squadra, però, nei dilettanti. Il 6 ottobre 2015 diventa proprietario e presidente, mettendosi attorno i profili giusti per risalire. Perinetti direttore sportivo, Filippo Inzaghi, scaricato dal suo Milan, allenatore. Nel giro di soli due anni la Serie B: un doppio salto che fino a qualche mese prima del suo arrivo sembrava solo una chimera.
Un uomo certamente non di mezzi termini. Sanguigno, deciso, tanto da entrare in conflitto con la tifoseria veneta, a suo dire poco presente nel già modesto stadio Penzo. Il presidente ideale per il Catania? Solo il tempo sarà giudice, per un giurista del suo calibro. Catania e il Catania, però, hanno bisogno di aria fresca, innovazione, salti in avanti. E il buon Joe sembra l’uomo giusto.
Dove è andato ha fatto sempre bene. Carta canta: Tre promozioni, collaboratori competenti e pronti a investire al suo seguito e una fitta rete di contatti. Catania diventa dunque terra dalle mille opportunità. Storia millenaria da far evolvere e riportare nel calcio che conta. L’elefante si è lasciato uno dei periodi più bui della sua storia alle spalle. È pronto, adesso, per il salto di qualità. E di un imprenditore internazionale che sappia sfruttare tutto ciò che porta un investimento alle pendici dell’etna: Torre del Grifo, uno degli impianti più all’avanguardia in Europa; un simbolismo senza pari, come quello che offre il capoluogo etneo; ultimo, ma non certo per importanza, il tifo. Un bacino d’utenza impressionante, che anche nelle serie minori ha potuto vantare picchi di presenze degne delle categorie superiori. E che oggi, dopo tanto tempo, sente profumo di speranza.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»