Secondo le prime notizie, sul posto sarebbero intervenute le volanti della Squadra mobile e la Polizia scientifica della Questura di Catania. Dopo i primi accertamenti, gli agenti avrebbero archiviato il caso, catalogato come “suicidio“. Restano però al momento sconosciute le cause che avrebbero portato l’uomo all’estremo gesto.

Prima il ricovero, poi il suicidio: la ricostruzione dei fatti

Il paziente in questione era un uomo di 64 anni, ricoverato nel reparto di chirurgia del Padiglione 8 al Policlinico di Catania dal 20 maggio. L’uomo aveva subìto un intervento di chirurgia cardiovascolare e – stando a quanto dichiarato dai medici stessi – era già prossimo alle dimissioni. Tuttavia, per cause ancora ignote, la sera dello scorso 5 giugno si sarebbe lasciato cadere da una finestra situata al quarto piano del Padiglione, morendo probabilmente all’impatto col suolo.

Secondo le testimonianze, il cadavere dell’uomo sarebbe stato inizialmente notato da un altro paziente che stava al piano di sotto. Quest’ultimo avrebbe subito allertato i medici e i sanitari che a loro volta hanno fatto intervenire in maniera preventiva la vigilanza dello stesso ospedale. Sul luogo, in attesa degli agenti, gli uomini della vigilanza non hanno potuto far nulla se non constatare la morte del 64enne.

Secondo caso di suicidio al Policlinico

È il secondo caso di suicidio al Policlinico di Catania in un breve arco temporale. Questo avvenimento infatti, riporta alla memoria quanto successo pochi mesi prima: il 9 aprile, giorno in cui una studentessa di medicina di appena 32 anni si sarebbe buttata dal settimo piano di un altro Padiglione dello stesso Policlinico. In questo caso, a portare la giovane donna a compiere l’estremo gesto sarebbe stata la  competitività dell’ambiente universitario, ormai diventata insostenibile.

Anche in questo caso ad assistere all’accaduto si trovavano alcuni testimoni, che pur allertando i sanitari e le forze dell’ordine non hanno potuto far nulla per salvarle la vita.

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