Sequestrati oltre un milione di beni dalla criminalità organizzata. I finanzieri del comando provinciale di Catania, su delega della Procura Distrettuale hanno razziato il patrimonio di Orazio Salvatore Scuto, figura di spicco del clan Laudani attivo nell’area acese. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Catania è inserito nell’ambito delle misure antimafia mirate a intaccare le ricchezze accumulate dalla malavita.
Il sequestro riguarda due ditte individuali, due immobili valutati a molto, un terreno, un autovettura e tre conti correnti. Le attività avevano sede ad Acireale e Valverde ed operavano nella ristorazione e commercio ortofrutticolo. Le indagini hanno svelato una sproporzione evidente tra le fonti di reddito dichiarate e gli evidenti beni posseduti da Scuto, il quale è stato già condannato in via definitiva per associazione mafiosa.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania ha condotto l’attività investigativa, i quali hanno ricostruito le fittizie attività del patrimonio di Scuto. I beni sequestrati dimostrano l’inserimento profondo della macchina mafiosa nel tessuto economico locale.
Orazio Salvatore Scuto, conosciuto anche come “Araziu u’ vittaru“, è uno dei vertici del clan mafioso Laudani detto anche “Mussi i Ficurinia“. Scuto ha un lungo trascorso legale, per quasi trent’anni e fu più volte arrestato e condannato per crimini legati alla criminalità organizzata. Nel 2020 fu arrestato nel corso dell’operazione “Report“, insieme ad altri 17 collaboratori. Questi affiliati furono accusati di reati come estorsione, usura, turbativa d’asta e detenzione di armi. Scuto avrebbe continuato a gestire le attività malavitose anche dalla prigione, usufruendo delle confezioni alimentari donate dai familiari per nascondere messaggi per i sottoposti.
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