Catania, blitz antimafia. In azione, già dall’alba, oltre 200 carabinieri a Randazzo e Milano per poter eseguire l’ordinanza di custodia cautelare del gip etneo nei confronti di ben 18 persone. Quest’ultime, sono accusate di associazione a delinquere a stampo mafioso.
Dall’indagine sono emersi vari giri di estorsioni che andavano ai danni degli imprenditori locali, un gran traffico di stupefacenti ed è emersa anche un’attività di controllo nella zona in cui il clan getta la sua influenza. L’indagine si è sviluppata alla fine del 2020, dove è avvenuta la ricostruzione delle attività dell’associazione mafiosa legata al clan Mazzei di Catania. Al vertice sembrerebbe esserci Eugenio Spitaleri, che avrebbe assunto la direzione dell’organizzazione su Bronte e Maletto, e Mario Galati Randa, detto ‘Balilla’, per il territorio di Maniace.
Grazie alle indagini si è potuto evidenziare come l’assenza di Salvatore Catania, arrestato a novembre del 2020, abbia favorito l’ascesa di Spitalieri. Quest’ultimo sembrerebbe aver consolidato la sua posizione al vertice attraverso le attività di estorsione ai danni degli imprenditori locali. Il clan utilizzava dei nomi in codice, non parlando mai specificatamente dei loro piani durante i loro incontri.
Randa e il clan Lo Cicero sarebbe stato svolto da due uomini di Bronte, mentre con compiti prettamente esecutivi avrebbero operato Sebastiano Bontempo Scavo, suo fratello Francesco, detto “Ciccio”. Successivamente anche Giuseppe Barbagallo, Renato Augusta e Biagio Longhitano. Il gruppo sarebbe legato a Montagno Bozzone, per il tramite del figlio Santino. Il clan Lo Cicero aveva come vertici i fratelli Agatino e Cristian Lo Cicero, fino al loro arresto nel gennaio 2022, quando la leadership sarebbe passata al fratello Salvatore.
Sono stati documentati anche degli episodi di intimidazione di giovani spacciatori, ovvero, delle estorsioni che danneggiavano gli imprenditori del catanese. A volte è capitato anche che questi giovani, dopo il passaggio delle forze dell’ordine, avrebbero chiesto ai residente del perché della loro presenza, raccogliendo così informazioni utili per le loro attività.
Le indagini avrebbero permesso di accertare altri quattro episodi di estorsione, commessi soprattutto da Renato Augusta e Giuseppe Incognito. I due hanno agito in quanto sotto la “protezione” di Spitalieri. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno eseguito sette arresti in flagranza di reato e una denuncia in stato di libertà per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Oltre questo hanno segnalato alla prefettura sette acquirenti. Inoltre, sono stati sequestrati un chilo di marijuana, 200 grammi di cocaina e 3.500 euro in contanti.
Tutti questi elementi sono stati utili alla procura per poter richiedere e ottenere dal gip di Catania il provvedimento cautelare nei confronti di 18 indagati. Altri 15 indagati riceveranno la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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