Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato di Catania ha arrestato in flagranza un 22enne catanese trovato in possesso di un ingente quantità di materiale pedopornografico.
In particolare, nel corso di una perquisizione informatica disposta da questo Ufficio, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania hanno rinvenuto un ingente quantitativo di immagini e video ritraente minori, anche in tenera età, vittime di abusi sessuali. L’indagato archiviava il materiale illecito sia in alcuni dispositivi elettronici che in sistemi di cloud protetti da password.
L’indagine ha preso avvio da un’attività di analisi su materiale informatico sequestrato nel corso di un’altra indagine della Polizia Postale di Verona inerente lo sfruttamento sessuale di minori.
La Procura Distrettuale di Catania ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale la convalida dell’arresto per l’odierno indagato, da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.
Secondo i dati della Polizia Postale, lo scorso anno sono stati molti gli arresti di soggetti con alto livello di pericolosità colti in flagranza di reato, ovvero detentori di ingente quantità di materiale pedopornografico o abusanti. Nell’anno di riferimento è stato registrato un incremento dei casi di sextortion, passando dai 118 casi del 2022 ai 132 registrati nel 2023.
Gli autori di questi reati sono spesso persone insospettabili che conducono una vita ordinaria e hanno un’età che, nel 70% dei casi, non arriva ai 45 anni. Sempre più spesso sfruttano i servizi di messaggistica e social networking legali che garantiscono l’anonimato per mascherare le loro intenzioni e la loro identità, cercando di eludere le investigazioni delle forze di polizia.
Gli estorsori, fingendosi ragazze avvenenti, contattano ragazzi per lo più di 15 – 17 anni tramite i social media, inducendoli a realizzare video o immagini sessualmente espliciti, con la minaccia di diffonderli tra amici e familiari in caso di mancato pagamento di una somma in denaro.
Le prepotenze online fra minori rappresentano una realtà che affligge bambini e ragazzi in fasce d’età sempre più precoci. Il legame tra questo fenomeno e la pedopornografia è purtroppo in via di incremento: attraverso la diffusione incontrollata di immagini intime e sessualmente esplicite su chat di classe, si realizzano vere e proprie campagne denigratorie in danno di coetanei, i quali, esposti loro malgrado al giudizio sommario di gruppi di altri minori, diventano bersaglio di attacchi tecnomediati duraturi.
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