Nell’alveo delle attività inquadrate nell’operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Catania per un “Natale in sicurezza”, rientra anche la tutela della salute pubblica, con riferimento alla salubrità dei prodotti destinati al consumo umano, nonché alla salvaguardia ambientale del territorio.
In tale contesto, ad Aci Sant’Antonio, i Carabinieri della locale Stazione con il supporto dei colleghi del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale), del Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina e del personale medico veterinario dell’ASP di Acireale, hanno effettuato un’accurata ispezione presso un allevamento di ovini e caprini. Sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, ha determinato la denuncia all’Autorità Giudiziaria del titolare, un 64enne di Aci Catena.
Lunga è la lista delle contestazioni mosse dai Carabinieri all’imprenditore, spazianti dalla gestione non autorizzata di rifiuti anche pericolosi, alla violazione delle prescrizioni in materia di tutela sanitaria dei lavoratori dipendenti, alla realizzazione di una discarica abusiva su un terreno peraltro soggetto a vincoli archeologici e paesaggistici.
I Carabinieri, infatti, raggiunto l’allevamento in questione, situato nei pressi della via Sciare Esposito, hanno accertato che l’area era piena di rifiuti di vario genere, come plastica, carcasse di animali e addirittura amianto. Inoltre, dal terreno fuoriuscivano fumi che hanno richiesto l’intervento anche di tecnici dell’A.R.P.A. per i necessari accertamenti di competenza, oltre che dei Vigili del Fuoco di Acireale per lo spegnimento.
Nel corso del sopralluogo poi, all’interno di alcuni fabbricati, i Carabinieri hanno trovato una vasca contenente circa 50 litri di latte, ovino e caprino. Il 64enne ha continuato ad utilizzare la produzione di formaggi nonostante, già nel marzo 2019, fosse stato colpito da un provvedimento di divieto in quanto l’azienda era priva di registrazione sanitaria.
All’epoca, infatti, gli era stato intimato di mettersi in regola prima di riprendere la produzione di latticini con il latte prodotto dai suoi animali, ma lui non ha mai ottemperato alle prescrizioni. L’ispezione ha portato anche al sequestro di alcune aree dell’allevamento dove i liquami zootecnici, senza alcuna platea impermeabilizzante del suolo, si riversavano a valle seguendo la naturale pendenza del terreno.
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