La situazione debitoria del Calcio Catania è orma l’argomento principale extracampo degli ultimi 6 anni. Una svolta positiva è arrivata nelle ultime settimane, grazie all’accordo raggiunto tra l’Agenzia delle Entrate e la società in mano ora al gruppo SIGI. Attendendo il parere vincolante della direzione di Palermo, resta solo un tassello prima del closing: la soddisfazione del credito del Comune di Mascalucia. Gli avvocati Augello e Cacopardo hanno lavorato duramente per arrivare a una meta per molti irraggiungibile, qualche mese fa. Se oggi il closing è vicino, buona parte del merito è anche loro. Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere proprio con Sergio Cacopardo, noto avvocato tributarista.
L’intervista non può che partire dall’accordo trovato una settimana fa con la direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate: “Siamo soddisfatti, anche se è bene ricordare che l’iter procedurale non è ancora concluso. La transazione è stata gestita molto bene dalla direzione provinale – che si è occupata della fase istruttoria ndr. – ma prima di chiudere questo capitolo aspettiamo il parere vincolante e definitivo della direzione regionale“.
Da 12,4 milioni di euro a 5,7 milioni di euro. Falcidia del credito erariale e il pagamento di IVA e ritenute. Lo strumento della transazione fiscale a tal proposito è stato fondamentale. “La falcidia è di quasi al 60% allo stato attuale, a meno di sorprese da Palermo, con una rateizzazione di 10 anni. Si è giunti a questi esito in quanto le alternative concretamente praticabili – fallimento, liquidazione o concordato preventivo ndr. – non avrebbero soddisfatto in alcun modo l’Agenzia delle Entrare”.
Il motivo è presto detto: “l’unico asset positivo del Calcio Catania, che non possiede praticamente nulla, è Torre Del Grifo Village, interamente coperta da un’ipoteca di primo grado sull’immobile da parte credito sportivo. Un’ipoteca di oltre 50 milioni non consente ad alcun altro creditore di potersi avvalere su questo bene per soddisfarsi“.
Significativa, poi, una riflessione dell’avvocato Cacopardo sullo strumento della transazione fiscale: “La legge sulla transazione fiscale nasce dal caso Lazio del 2001. Vent’anni fa fu necessario il quasi fallimento di una società sportiva storica per stimolare il legislatore a intraprendere questa strada. L’eco che ha una situazione debitoria di una squadra di calcio non è la stessa di una normale società che magari da centinaia di posti di lavoro. Il rimedio della transazione fiscale andrebbe sviluppato, istituzionalizzato”.
In chiusura di intervista, non si può che passare alla situazione creditoria del Comune di Mascalucia. Pagamento di circa 2 milioni di euro da parte del Calcio Catania, realizzazione della villa comunale di c.so San Vito e il rinnovamento del campo Turi Guglielmino di Massannunziata, ex campo di allenamento del Catania. Questo potrebbe essere l’accordo conclusivo. Ma Cacopardo predica prudenza: “Mentre per l’Agenzia delle Entrate c’è la formalizzazione di una proposta accettata da noi e in vaglio a Palermo, per quanto riguarda il Comune di Mascalucia siamo in una fase ancora costruttiva, senza certezza sull’esito“.
“La soluzione non è lontana ma è rinviata. Non siamo in alto mare ma siamo in una fase ancora preliminare e di trattative. C’è la volontà da parte loro di andare avanti, per cui anche in questo caso siamo positivi. A differenza dell’Agenzia delle Entrate, che ha utilizzato la transazione fiscale, si deve ancora trovare lo strumento adatto per la risoluzione. Per i tributi locali infatti non esiste un analogo strumento. Inoltre il regolamento comunale prevede delle rateizzazioni massime che al momento non sono compatibili con quella che è l’idea dell’accordo tra SIGI e Tacopina“.
Alla domanda circa la formalizzazione anche di questo accordo, Cacopardo è chiaro: “Ci aspettavamo sinceramente di trovare una soluzione entro la settimana, quindi speriamo almeno entro il mese. Qualora non si dovesse trovare una conclusione entro il mese significherebbe la presenza di criticità che francamente non ci aspettiamo al momento, per cui restiamo confidenti“.
Francesco Mascali
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