Ceramics for Sustainability, questo è il trend topic di Cersaie 2022. Impegno e risultati confermati nel quinto giorno di fiera anche dalle evidenze del monitoraggio dell’accordo volontario per il contenimento delle emissioni nel distretto ceramico, oggetto di un convegno che si è tenuto questa mattina a Cersaie.
Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani, hanno preso la parola Matteo Balboni della Regione Emilia Romagna rispetto ai profili del documento, Luisa Guerra di ARPAE sulle evidenze numeriche, Andrea Canetti di Confindustria Ceramica sui profili dell’industria ceramica, e Valentina Beltrame di ARPAE rispetto alle quote in uso e quote accantonate. Ha concluso i lavori Irene Priolo, Assessore all’Ambiente Regione Emilia-Romagna. Presenti alcuni sindaci dei dieci comuni del distretto, guidato da Francesco Tosi, sindaco del Comune di Fiorano Modenese e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni.
Un momento di confronto che dà conto delle performance misurate, in questo cammino avviato da tempo “Per conciliare sviluppo economico, sicurezza ambientale e salute dei cittadini” dichiara il sindaco Francesco Tosi. “Si tratta di un accordo volontario che rappresenta un caso unico in Italia, frutto della stretta collaborazione tra mondo economico, amministrativo e scientifico. I risultati raccontati a Cersaie 2022 indicano che siamo sulla buona strada con una sfida sempre attuale. Esiti positivi che rafforzano il nostro costante impegno”.
Il miglioramento dei risultati raggiunti è stato possibile grazie ad affinamenti gestionali e impiantistici degli operatori del settore, calcolati e misurati in un’area territoriale di una ventina di chilometri quadrati.
“Nell’ambito di questo accordo innovativo – commenta Luisa Guerra, Arpae – è previsto un monitoraggio biennale, a seguito del quale abbiamo aggiornato i dati ambientali che erano alla base del protocollo già sottoscritto nel 2019”, ma già avviato nel 2013. “I dati mostrano una riduzione delle concentrazioni di inquinanti nell’aria, che corrispondono ad un miglioramento complessivo della qualità dell’aria, sia relativamente alle polveri che agli ossidi di azoto. Negli ultimi anni i livelli registrati sono al di sotto dei valori limite. Si aggiunga il calo delle emissioni, quindi delle tonnellate annue emesse in atmosfera, prodotte dall’industria ceramica; in particolare per gli ossidi di azoto, per i composti organici volatili, e un leggera crescita delle polveri a fronte di un incremento della produzione dell’ordine del 16%. Il protocollo ha quindi contribuito in modo positivo a limitare le emissioni dell’intero distretto”.
“Grande soddisfazione per i dati raccolti. Tutto il comparto della ceramica rientra a pieno titolo nell’ambito di un approccio di economia circolare promosso dalla nostra Regione – ha dichiarato Irene Priolo, Assessora all’Ambiente della Regione Emilia – Romagna – Digitalizzazione e analisi dei dati sono il quid in più del protocollo. Il ruolo della Regione è quello di aggiornare continuamente i dati e le richieste dei cittadini, ne terremo conto anche nel nuovo piano della qualità dell’aria. Dal distretto della ceramica, un esempio virtuoso da esportare anche verso altri comparti produttivi”.
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