Il nostro viaggio lungo le bellezze agrigentine oggi ci porta lungo le pendici del Monte Quisquina, ci troviamo a Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento. L’eremo di Santa Rosalia – che oggi visiteremo– è stato costruito nelle vicinanze della grotta in cui trovò rifugio Santa Rosalia.
La storia narra che in una grotta mimetizzata fra la vegetazione, la giovane Rosalia fugge dalla mondanità palermitana in cerca di solitudine e soprattutto di Dio; vi troverà dimora per 12 anni. La storia dell’Eremo ha inizio nel 1624, quando dopo poche settimane che furono scoperti i resti della Santa nella grotta di Monte Pellegrino a Palermo, due muratori palermitani il 25 agosto, trovarono la grotta e un’epigrafe nel bosco della Quisquina dove nelle vicinanze venne successivamente costruita una cappella.
La fama e la prosperità portarono all’Eremo moltissimi nuovi frati, così i Baroni Ventimiglia ampliarono e arricchirono la struttura in modo tale che potevano ospitare un centinaio di religiosi.
Si racconta che spesso vi si rifugiassero delinquenti e banditi di ogni sorta, fingendosi novizi, in modo tale da godere di asilo religioso.
Da sempre è stato meta di pellegrinaggi, anche da chi non è particolarmente devoto alla santa palermitana, tanto che il 5 giugno del 2015, alla presenza dell’Arcivescovo della Diocesi di Agrigento, il Cardinale Francesco Montenegro, viene inaugurato “l’Itinerarium Rosaliae”, un percorso di 180 chilometri che collega i principali santuari di Santa Rosalia: quello della Quisquina con quello di Monte Pellegrino a Palermo. Un itinerario naturalistico che si snoda attraverso paesi e riserve naturali dell’agrigentino e del palermitano.
Un’occasione per scoprire paesaggi e realtà sconosciute ai più e immergersi nella natura incontaminata.
Letizia Bilella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Letizia, perito commerciale, studia Beni Archivistici e Librari. Insomma, una donna agli antipodi. Ama i libri sia come contenitore, sia per il contenuto. Dal 2010 collabora con un settimanale della sua provincia (AG) e con varie testate giornalistiche della sua zona, occupandosi di cultura, spettacolo e in alcuni casi anche di politica locale. Nel suo comune (Burgio) fa la guida turistica e collabora anche attivamente con l’Amministrazione Comunale nell’organizzazione di eventi. Ama tutto quello che è arte e dunque ama scrivere. Il suo primo romanzo è in correzione presso un editore: incrociamo le dita.