Come promesso, anche oggi siamo ritornati a Caltabellotta, sempre in viaggio alla scoperta delle bellezze artistiche e architettoniche della provincia di Agrigento. Oggi andiamo alla scoperta della Chiesa di Sant’Agostino, una tipica chiesa da pellegrinaggio, un tempo Monastero dei Frati Agostiniani. La chiesa risale al XVI secolo e si trova nella piazza di Sant’Agostino. All’esterno si presenta con una bella facciata di epoca tardo rinascimentale, internamente si presenta a una navata, ornata da stucchi e con dieci cappelle laterali, e la volta a botte affrescata da sette quadri.
L’altare è a quattro colonne, con sopra il timpano. L’opera più importante è una scultura di terracotta policroma realizzata da Antonio Ferraro da Giuliana nel 1522, che rappresenta la “Deposizione di Cristo dalla Croce”, una composizione di sette figure a grandezza naturale, con il Cristo morto deposto fra le braccia della Madre, attorniato da Giovanni, dalla Maddalena, altre pie donne e più avanti Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo.
La chiesa di Sant’Agostino fu costruita nel 300, all’estremità orientale del paese, ai piedi della rupe Gogola. Si affaccia sull’attuale villa comunale che anticamente era il giardino dei frati Carmelitani, titolari della chiesa. Il portale si fa risalire al 1742. Attiguo a esso è il campanile caratterizzato da austere bifore. All’interno si possono ammirare affreschi a soggetto vetero-testamentario.
Il convento di Sant’Agostino fu il 12° fondato dai padri Agostiniani in Sicilia. Esso si è conservato nella sua interezza fino verso la fine degli anni ’20 del ‘900. All’inizio del ventennio fascista fu parzialmente demolito per fare posto ad un imponente edificio in stile “littorio” adibito a scuola elementare.
La chiesa risulta essere orientata secondo l’asse nord-est; è caratterizzata da una planimetria rettangolare ad unica navata circondata lateralmente da otto cappelle e si conclude con un presbiterio di uguale geometria, rialzato rispetto al resto della planimetria per mezzo di sette gradini.
Alla zona presbiterale si accede per mezzo di un arco trionfale, sorretto da due grandi colonne a sezione quadrata, e una balaustra marmorea, ai lati della quale si trovano le statue di San Lorenzo e San Vincenzo Ferreri; vi è anche una nicchia indorata a pianta semicircolare dove si trovano un Crocifisso e la statua della “Madonna dei Miracoli” che dal 1601 i caltabellottesi hanno eletto come Patrona e Protettrice. La nicchia è evidenziata dalla macchina d’altare costruita da due colonne marmoree con capitelli corinzi a sostegno a una trabeazione e a un timpano triangolare che ricorda l’architettura greca; sopra si apre un rosone con vetro decorativo e la copertura del presbiterio si presenta con volta a botte.
Esternamente la chiesa si caratterizza con un prospetto lineare che si conclude con una copertura a falde e risulta essere movimentato da due volute laterali e da due lesene in blocchi di pietra bianca. L’ingresso presenta un portale, cinto da colonne e impreziosito da un medaglione centrale.
Anche per oggi la nostra avventura a Caltabellotta termina qui, ma il nostro viaggio continua alla prossima scoperta. A presto!
Letizia Bilella
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