«Se non ti serve, lascialo. Se ne hai bisogno, prendilo», un messaggio chiaro, semplice e potente per tutti coloro che vogliono aderire alla proposta del Wall Of Kindness.
BOLOGNA – Si chiama Muro della Gentilezza ed è un’iniziativa sorta alla fine del 2015 in Iran. Si è sviluppata soprattutto a Teheran, la capitale, per poi estendersi in tante altre città del Paese. L’idea è molto semplice ma estremamente ricca di significato: su di un muro si possono lasciare oggetti di vario genere che non si usano più ma ancora in buone condizioni, in modo tale che chi ne ha bisogno possa usufruirne. Un dono libero e incondizionato per aiutare chi, negli ultimi tempi, ha perso la casa e vive in condizioni di povertà. Un segno di genuino sostegno tra cittadini.
Grazie ai potenti mezzi di comunicazione odierni, in primis Twitter, attraverso l’hashtag #WallOfKindness il gesto è giunto in molti altri centri abitati – tra cui alcuni italiani come Parma – diffondendo così il messaggio di solidarietà. Ad aderire all’originale iniziativa è anche un asilo nido di Bologna, La Trottola, sito in via Bombicci, che espone, su di un cartello, lo slogan ufficiale del progetto «Se non ti serve, lascialo. Se ne hai bisogno, prendilo». L’invito è qui rivolto non solo ai bambini, ai quali viene in tal modo insegnato l’altruismo, la generosità e l’aiuto verso chi ha più bisogno, ma a tutti i cittadini bolognesi che, passando, possono lasciare qualcosa. Una lotta contro gli sprechi, spiega il Comune, nell’ottica della promozione sociale e della condivisione civica. Colorato, ricoperto da scritte e da numerosi oggetti che vi sono “appesi”, il Muro della Gentilezza diventa segno di unione, di legame e di armonia per tutte quelle persone di cui, troppo spesso, ci si dimentica.
Sofia Bonomo
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