BOLOGNA – Sarà il prossimo fine settimana il week-end dedicato alle aperture straordinarie dei beni culturali italiani, attività promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), che dal 1975 opera sul territorio per «promuovere una cultura di rispetto della natura, dell‘arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità». Questa è la mission del FAI, il quale, ogni anno, con l’inizio della primavera stabilisce un week-end in cui omaggiare tutte le grandi opere presenti Nel Belpaese. Il 25 e 26 marzo si potranno vedere i luoghi solitamente chiusi al pubblico, con, quindi, oltre 1000 siti aperti e il 50% di sconto sull’entrata in alcuni. In altri sarà possibile lasciare un’offerta libera e in altri ancora l’ingresso sarà gratuito. Sul sito del FAI è possibile controllare tutte le aperture nella propria città.
A Bologna in particolare, è possibile visitare il Cinema Mordernissimo, sito nella centrale piazza Re Enzo: un’icona della Bologna del passato, torna a vivere grazie a un restauro fortemente voluto dalla Cineteca di Bologna. Inoltre, il complesso monumentale della Santissima Annunziata che sorge in via San Mamolo, complesso che venne fondato come sede cittadina del convento di San Paolo in Monte, conosciuto come “osservanza” sul finire del secolo XV. Ebbe così origine il primo nucleo del convento, il quale subì, negli anni seguenti, continui e sostanziali ampliamenti ad opera dei padri guardiani che si susseguirono fino al 1620. L’ampliamento seicentesco del convento e la crescita della comunità francescana, fanno del complesso francescano un importante punto di riferimento per la città.
Il Conservatorio del Baraccano, che affaccia su via Santo Stefano, è un complesso con un lungo portico concluso da un alto voltone quattrocentesco che inquadra, in prospettiva disassata, la facciata del retrostante, omonimo Santuario. La Quadreia di Palazzo Rossi Poggi Marsili è un altro luogo all’interno delle mura bolognesi ed è il nuovo museo di dipinti di scuola bolognese dal Cinquecento al Settecento, appartenenti al patrimonio delle Opere Pie. Varcato l’austero portone, si entra in un nobile cortile quattrocentesco impreziosito da colonne con capitelli in arenaria grigia. Qui si affaccia Palazzo Rossi Poggi Marsili, antica dimora del conte Francesco, donata alla sua morte nel 1715 all’Opera Pia dei Poveri Vergognosi, istituzione caritatevole bolognese confluita in tempi recenti in ASP, azienda pubblica di servizi alla persona. La storia dell’ASP si intreccia con quella di Bologna: la collezione, difatti, raccoglie opere tutte donate da nobili famiglie bolognesi.
Infine, Palazzo Fantuzzi, sito in via San Vitale è uno dei più grandi palazzi signorili di Bologna. Il disegno della facciata, eseguita tra il 1526 e il 1533, si deve a Baldassarre Peruzzi o a Sebastiano Serlio, oppure a Domenico Aimo da Varignana. Lo splendido scalone, inaugurato nel 1680, è il capolavoro dell’architetto Paolo Canali. Le statue della Fama, della Prosperità e dell’Abbondanza, che alludono alle doti della famiglia, sono opera dello scultore bolognese Gabriele Brunelli. Il salone del piano nobile è un grande ambiente cinquecentesco, con un’importante decorazione plastico-pittorica databile 1680-84.
Roberta Ventura
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