Chi vorrebbe andare in Giappone questo Natale? Magari, regalandosi il viaggio che si attende da tanto? Ebbene, la terra del sol levante è una delle destinazioni più appetibili dai turisti incalliti, sempre con la valigia in mano e pronti a dirigersi verso l’ennesima meta sognata e progettata, possibilmente, da mesi o anni. Ma il Giappone, unico nel suo genere, non si differenzia dal resto del mondo solo per il livello di tecnologia avanzatissimo che lo contraddistingue – e le evidenti bellezze che gli appartengono –, ma, di recente, si è scoperto un ulteriore punto a suo favore, reso famoso, nientemeno che, da un twit. Di cosa parliamo? Del Inu no Yakiimoyasan, conosciuto, in inglese, con il nome di Dog’s Roasted Sweet Potato Stand.
Come riporta lonelyplanetitalia.it, il chioschetto in questione, collocato a Sapporo, vende patate dolci ed è gestito completamente da uno Shiba Inu. Sì, proprio da un cagnolino. Non che il negozietto non abbia un padrone umano, ma proprio quest’ultimo ha piazzato il suo cane, Ken-Kun, alla guida del baracchino appositamente per mettere alla prova la correttezza degli eventuali clienti. Ken-Kun non comprende se gli acquirenti paghino o meno la merce che comprano – non solo patate dolci in sé, ma anche arrostite e, quindi, avvolte in carta d’alluminio –, eppure, si tiene molto vicino al contenitore dei prodotti e alla cassa, come a tener d’occhio la mercanzia e il guadagno. Accanto a Ken-Kun vi è anche un cartello, con scritto: “Siccome sono un cane, non posso dare il resto”, facendo sì che siano, per l’appunto, i compratori ad autogestirsi. Inoltre, il piccolo chiosco accetta anche donazioni, qualora gliene si volesse fare.
Le condizioni di lavoro del bellissimo cagnolino sono delle più confortevoli: un ventilatore all’esterno per le giornate più torride, una stufa all’interno per quelle, invece, più fredde. Per raggiungere il chioschetto di Ken-Kun è molto semplice: essendo situato presso un centro abitato, vi si può arrivare a bordo di una macchina – parcheggiando, però, in una delle traverse attinenti –, o anche in autobus partente dalla stazione centrale, e in 45 minuti capitare dal singolare venditore di patate dolci. Può succedere che finiscano per l’eccesso di consumatori, ma un cartello a riguardo ne chiarirà le idee. In ogni caso, Ken-Kun accetta anche le carezze, e in abbondanza per di più, e se visitare il Giappone significhi aver in cambio una dose di dolcezza così grande, meglio affrettarsi!
Anastasia Gambera
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