Assegnato lo scettro di capitale italiana della cultura 2022: l’isola di Procida batte a sorpresa agguerrite candidate e si aggiudica l’ambito riconoscimento.
Sarà Procida la capitale italiana della cultura per il 2022. Dopo Ravenna, Mantova, Pistoia, Palermo, Matera e Parma, il testimone passa per la prima volta a un’isola. Istituita nel 2014, questa competizione si pone l’obiettivo di sviluppare il potenziale culturale e sociale delle singole località, nell’ambito di un progetto di innovazione, sostenibilità e integrazione sociale. La città vincitrice resta in carica un anno (eccezion fatta nel 2020 per Parma che, causa pandemia, conserverà il titolo anche nel 2021) e riceve un premio da 1 milione di euro.
Con il dossier “La cultura non isola”, Procida ha avuto la meglio sulle altre candidate presentandosi come “Un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Perché Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale”. Progetto sicuramente ambizioso che farà da ponte al “Piano Sud 2030” per un Mezzogiorno al passo con i tempi e protagonista della scena europea.
Procida, isola verace pur se meno conosciuta delle vanitose sorelle Ischia e Capri, ha saputo convincere la giuria con la sua capacità imprenditoriale, i suoi scorci da cartolina e le sue perle di storia e arte.
Si, perché Procida è uno spruzzo di tinte pastello nell’azzurro del mare, è il profumo delle reti da pesca, è il vociare allegro degli abitanti tra le strette viuzze dei borghi. A cominciare dalla contrada Corricella, con le case ad anfiteatro, i ristorantini e i piccoli alberghi ai piedi del suggestivo Santuario della Madonna delle Grazie.
Attraverso l’antico borgo di Terra Murata ci si inerpica fino al cinquecentesco complesso monumentale del Palazzo d’Avalos, residenza dei governatori dell’isola fino al ‘700, poi riserva di caccia dei Borbone, scuola militare e infine penitenziario del Regno. Imponente e austero, l’ex Conservatorio delle orfane, che nel ‘600 offriva rifugio alle vittime della peste e oggi è sede del Palazzo della Cultura.
Non mancano ovviamente piccole baie e spiaggette incantate come quella di Chiaiolella, o la vivace Marina Grande (Sent’Co’ come la chiamano i procidani) che accoglie i visitatori al loro sbarco sull’isola.
Autentico gioiello la riserva naturale di Vivara, minuscola isola collegata alla vicina Procida da un ponte percorribile a piedi, in bicicletta o in motorino, i mezzi più idonei per apprezzare al meglio questi meravigliosi luoghi.
E chi pensa di non conoscere Procida dovrà ricredersi, perché l’avrà senz’altro ammirata nelle scene de “Il Postino”, ultima interpretazione del compianto Massimo Troisi, e de “Il talento di Mr Ripley” con Matt Damon. Oppure ci sarà già stato tra le righe de “L’isola di Arturo”, capolavoro di Elsa Morante che proprio qui ambientava la sua vicenda.
Storia, cinema, letteratura, architettura, tradizioni, cucina, spiagge e mare: Procida ha tutte le carte in regola per essere ambasciatrice di cultura e di quel pizzico di imprevedibilità tipica del genio italiano.
C’è solo da augurarsi che il 2022 sia davvero l’anno della rinascita e che la pandemia non imbavagli tutte le iniziative in programma. Ma soprattutto c’è da auspicare che, passata la sbornia delle celebrazioni, Procida sappia dare continuità al progetto e non ripiombi in una malinconica dimensione di “isola”.
Assunta Saragosa
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