Le regole sono sempre le stesse: acqua limpida e bassa a riva, sabbia per gli intramontabili secchiello e paletta per costruire torri e castelli, giochi, bagnini e scialuppe di salvataggio, spazi per cambiare il pannolino o allattare, e nelle vicinanze bar, gelaterie, esercizi pubblici e ristoranti, anche per i grandi.
Queste le caratteristiche principali per l’identikit delle perfette spiagge “a misura di bambino” che, quest’anno, promosse da medici pediatri, diventano 136 su tutto il territorio nazionale, più una debuttante spagnola, Malaga, che arricchisce a livello europeo l’elenco delle prescelte.
Due sono le new entry, Bianco e Squillace, che fanno della Calabria una delle due regioni con il maggior numero di località premiate con la Bandiera Verde 2018, riconoscimenti assegnati lo scorso 22 aprile a Montesilvano (Pe), durante il IV Convegno Nazionale delle Bandiere Verdi, presieduto da Italo Farnetani, ordinario di Pediatria della Libera università Ludes di Malta.
Con la Calabria, si è distinta per quantità di litorali idonei ai bambini anche la Puglia, con le seguenti spiagge ideali: Fasano (Brindisi), Gallipoli (Lecce), Marina di Ginosa (Taranto), Marina di Pescoluse (Lecce), Marina di Lizzano (Taranto), Melendugno (Lecce), Ostuni (Brindisi), Otranto (Lecce), Polignano a Mare (Cala Fetente, Cala Ripagnola, Cala San Giovanni, provincia di Bari), Porto Cesareo (Lecce), oltre alle conferme di Rodi Garganico e Vieste, i due “gioielli” del Gargano, entrambe in provincia di Foggia (questo tratto di costa è noto anche per l’ampia offerta turistica con numerosi hotel sul Gargano vicino al mare).
«In questi anni», ha commentato Italo Farnetani, «sono stati consultati 2.380 medici pediatri, senza che a nessuno fosse corrisposto un compenso economico per la partecipazione all’iniziativa». Questo comitato tecnico/scientifico ha stilato la classifica basandosi su una serie di valutazioni specifiche, fra cui preferenza di sabbia a litorali con sassi e rocce, spazi agibili fra gli ombrelloni per giochi e movimento, acqua bassa digradante per immersioni il più possibile sicure anche per i piccoli.
Ovviamente, come gli altri anni, per la selezione della qualità delle acque, riferite anche alla possibilità di balneazione sicura, il comitato per il riconoscimento della Bandiera Verde si è avvalso di strutture competenti, istituzionali e pubbliche, come le Arpa regionali, preposte in maniera specifica a tali controlli, che hanno stilato apposite relazioni, e le ordinanze dei sindaci.
Non solo: nel corso degli anni, sono state introdotte nuove tipologie di “marine”: negli scorsi anni 2008/09, per esempio, le più segnalate erano di tipo mondano, con strutture ed attrezzature pensate anche per gli adulti. Successivamente, si è rivolta maggiore attenzione alle spiagge migliori a livello naturalistico, il più possibile “incontaminate”, ampliando così la scelta che, fino a quel punto, era di 51 località. Nel tempo, inoltre, sono anche stati adottati diversi criteri di valutazione in base alla dislocazione geografica, grazie alla quale, pur se con concentrazioni ovviamente differenti, è emersa una distribuzione omogenea in tutto il territorio nazionale.
«Ormai gli under 18 vanno al mare non per curarsi, come si faceva nell’Ottocento, ma per stare all’aria aperta e giocare, insieme ai genitori: insomma, soprattutto “per divertirsi”», ha aggiunto il Dottor Farnetani nel suo intervento. «Ecco perché il mare fa bene: offre una possibilità ai bambini di oggi di muoversi, fare attività fisica, stare all’aperto e passare del tempo con i genitori».
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