Una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori specializzati in Psicologia scopre che le mappe geografiche della nostra mente sono falsate. Venezia? La immaginiamo più a est di Roma.
Perché molti turisti si disorientano a Venezia? E’ piuttosto facile, come rivela Repubblica, in quanto sono spinti a pensare che il tragitto dalla stazione di Santa Lucia a piazza San Marco sia come una linea dritta, mentre il percorso del Canal Grande traccia una “esse” con curve piuttosto importanti, quindi tutt’altro che una linea retta. Mentre nella rappresentazione del mondo, si tende ad immaginare che il Nord America sia allineato, rispetto alla longitudine, a quella Latina, quando si accavallano se non di poco. Immaginiamo anche, scorrettamente che Bologna sia posizionata più a oriente di Roma. Quest’ultima, a dire la verità, risulta un po’ più a est perfino di Venezia, cosa che a tanti sembra strano. Insomma, che cosa accade al nostro cervello quanto rappresentiamo il mondo? Sicuramente, ad un geografo gli si drizzerebbero i capelli in aria: le nostre mappe concettuali non coincidono con quelle geografiche.
A scoprirlo è uno studio effettuato dai ricercatori dell’ateneo di Bologna e dell’Università di Aarhus che hanno preso in esame i funzionamenti di base tramite i quali il nostro cervello si muove nello spazio. La ricerca, divulgata dal Journal of Enviroment Psycochology, condotta da due psicologi, si attiene ai risultati di tre test, condotta su un campione di circa duecento studenti universitari, riguardante la mappa cognitiva dell’Italia, sulla Sardegna e sulla posizione di alcune famose città d’Europa. Agli allievi è stato richiesto di disegnare delle mappe geografiche, delineando i confini e scrivendo il posizionamento delle capitali. «Tali disegni – precisa Marco Costa, docente di Psicologia generale all’Università di Bologna – sono stati georeferenziati su rappresentazioni metriche».
Secondo il dott. Costa, noi immaginiamo lo spazio in base alla nostra percezione interiore. Questo è rilevante per conoscere i limiti più comuni che affiorano nel sistema d’immaginazione dello spazio geografico per comprendere come far imparare la geografia ai giovani in maniera efficiente.
L’esame sull’Italia ha segnalato diverse alterazioni e tanti errori comuni. Infatti, vediamo il nostro paese dritto, ma invece è inclinato di circa 47 gradi rispetto all’asse orizzontale: un’angolazione molto vicina rispetta a quella della diagonale del quadrato. Secondo il professor Costa è più facile per il nostro cervello identificare qualcosa di orizzontale o di verticale piuttosto che obliquo. Questo significa che abbiamo difficoltà a commisurare in maniera corretta le città sull’asse est-ovest.
Ad esempio, Venezia viene percepita più ad est di Catania, mentre Milano più a est rispetto a Palermo: in realtà, in tutti e due i casi, è veritiero il contrario. Il nostro Paese è raffigurato anche più corto e compresso, mentre la sua ampiezza viene spesso sopravvalutata. Infatti, non manca il paragone settentrione e meridione tra le coppie di città italiane: Aosta è percepita più a nord di Trento mentre Foggia e Taranto sono viste più a sud di Cagliari, ma in realtà è giusto il contrario.
Un altro test riferito ai candidati era quello di rappresentare il profilo della Sardegna, ponendola correttamente rispetto a tutta la penisola. L’isola è stata posta decisamente più a nord rispetto alla realtà. Secondo Leonardo Bonetti, dottorando all’Università di Aarhus , le mappe mentali vengono immaginate rispondendo ad una legge di semplificazione rispetto alla realtà che comporta l’inclinazione ad aumentare la proporzione tra confini e diversi territori. Per quanto riguarda le posizioni delle capitali estere, dal test risulta che Londra è più a nord rispetto ad Amsterdam e Berlino, mentre in verità è più a sud di tutte e due. Però, i posizionamenti delle altre città vengono corretti: Vienna viene messa ad ovest e vicino all’Italia, Madrid e Lisbona vengono invece messe al settentrione, in un collocamento più centrale a differenza di tutta l’Europa.
Katia Di Luna
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