L’Italia con le sue meraviglie verdi, fatte di parchi, giardini e orti botanici è meta privilegiata per lo sviluppo di un turismo green che combina natura, arte e storia.
Negli ultimi anni, il cosiddetto Horticultural Tourism ha conosciuto una crescita costante, diffondendosi come nuova forma di turismo green ed ecosostenibile. Di cosa si tratta?
Dello splendido patrimonio “verde” d’Italia, costituito da centinaia di giardini, parchi e orti botanici, di gestione pubblica e privata, che attraggono tutto l’anno flussi di visitatori italiani e stranieri.
Tanti di questi parchi aderiscono al network dei Grandi Giardini Italiani, fondato nel 1997 dalla scozzese Judith Wade. Approdata a Firenze per completare gli studi artistici, la Wade comprese che il fascino e l’armonia dei giardini italiani non avevano eguali e meritavano una ribalta ben diversa. Da allora, questa affabile e determinata signora è l’ambasciatrice nel mondo della nostra “arte verde”. La sua attività ha contribuito sensibilmente alla riscoperta e valorizzazione dei numerosi gioielli dimenticati, nascosti dietro i cancelli delle proprietà private o ammantati dal velo dell’incuria e dell’oblio.
I giardini all’Italiana, dalle forme geometriche, ricchi di labirinti, viali alberati, sculture, siepi e fontane vi attendono in ogni regione. Ve ne suggeriamo alcuni, ma per l’elenco completo e gli aggiornamenti sulle aperture potete riferirvi al sito www.grandigiardini.it.
Già in Sicilia se ne contano diversi. Le Stanze in Fiore di Canalicchio e l’Orto Botanico dell’Università di Catania, il Giardino di San Giuliano a Villasmundo Melilli, il Giardino di Casa Pennisi ad Acireale e l’Orto Botanico di Palermo.
Di particolare suggestione il Parco Paternò del Toscano, sulle pendici dell’Etna, dove rare piante tropicali convivono con gli arbusti tipici della macchia mediterranea. Panchine rivestite di maioliche di Caltagirone del Settecento conferiscono al giardino un ulteriore tocco di rara preziosità.
Anche il Lazio ospita autentiche meraviglie. Prima fra tutte il rigoglioso Giardino di Ninfa, mirabile connubio di rovine medioevali ed esemplari di piante e fiori provenienti da tutto il mondo.
Il barocco trionfa invece nella magnificenza di Villa D’Este e Villa Adriana a Tivoli.
“Mostruosamente” spettacolare il Sacro Bosco di Bomarzo, con sagome di mostri e creature fantastiche che si celano tra i grovigli della fitta vegetazione.
A Firenze è d’obbligo una visita ai Giardini di Boboli che dominano la città e al monumentale complesso di Villa Peyron sulle colline fiesolane. A Castello, le rigorose geometrie di Villa Medicea ospitano la sede dell’Accademia Italiana della Crusca. Grandi e piccini si divertiranno infine a rivivere le avventure di Pinocchio nel Parco Collodi in provincia di Pistoia.
Sul Lago Maggiore, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori offrono lo spettacolo di migliaia di specie floreali che, secondo la stagione, dipingono il parco con tonalità sempre cangianti.
Letteratura e natura si incontrano nel Giardino Labirinto Borges, a Venezia, ispirato proprio al racconto dell’autore argentino “Il giardino dei sentieri che si biforcano”.
Impossibile non menzionare la regalità dei giardini delle numerose Ville Palladiane sul Brenta, visitabili anche con tour in battello, o la particolare sontuosità del Parco Sigurtà sul Mincio.
A dir poco sfarzosi i giardini delle Reggia di Caserta e di Venaria Reale. E poi ancora i Giardini La Mortella a Ischia, i Giardini Trauttmansdorff a Merano, il Giardino Esotico di Pallanca a Bordighera, Villa Manin in Friuli. Quest’ultima in particolare ospita rari esemplari di abeti del Caucaso e pini dell’Himalaya, nonché un enorme tasso del diametro di quattro metri considerato monumento naturale del Friuli.
L’approssimarsi della primavera e il protrarsi delle restrizioni anti-Covid diventano elementi propiziatori per godere appieno della suggestione di tinte e profumi della natura, che il genio italiano ha saputo trasformare in vere e proprie opere d’arte. Approfittiamone.
V’é un’eccitazione nella primavera, quando essa sboccia e fiorisce
V’é una felicità nell’estate, una contentezza nell’autunno, un paziente riposo nell’inverno
La Natura non fa nulla in prosa
(Henry David Thoreau)
Assunta Saragosa
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