Il nostro viaggio alle scoperte delle bellezze della città di Sciacca oggi ci porta nella Chiesa di Sant’Agostino.
Anticamente sorgeva all’altezza dell’attuale giardino del Boccone del Povero, la 400esca chiesa di San Barnaba; l’attuale complesso fu edificato fra il 1753 e il 1792, seguendo i progetti del gesuita Onofrio Luna.
La chiesa fu dedicata a Sant’Agostino, ma fu chiamata anche “della Madonna del Soccorso”, quando nel 1503 Giuliano Mancino e Bartolomeo Birrittaro scolpirono per la Confraternita di San Barnaba la statua che attualmente è collocata sopra l’altare maggiore della Chiesa Madre, e che va in processione il 2 febbraio e il 15 agosto di ogni anno, come Voto per aver liberato Sciacca dalla peste del 1626.
Internamente la chiesa, decorata in stile barocco, si presenta a tre navate con un transetto a croce latina e una serie di pilastri con archi a tutto sesto che suddividono lo spazio. Gli stucchi e le dorature furono eseguiti da Nicolò e Paolo Curti di Castelvetrano.
L’altare maggiore è dedicato alla Madonna del Soccorso di Giacomo Gagini, nello spazio antistante si trova la lapide sepolcrale della Baronessa di Scilinda, donna Emilia Guevara, che elargì laute donazioni alla chiesa presso la quale vennero traslati i resti dall’antica Chiesa di San Barnaba dove era stata sepolta il 29 novembre 1663.
In memoria della vecchia chiesetta, nella navata di destra è posto l’altare di San Barnaba; sugli altri si trovano la Madonna col Bambino, le statue di Sant’Antonio e del Cuore di Gesù e, sulla parete della crociera quella di San Nicolò da Tolentino.
Nella navata sinistra si ammira il quadro di Michele Blasco dedicato a San Tommaso di Villanova, Santa Monica morente, Sant’Agostino che fulmina gli eretici del pittore saccense Calogero Tresca.
Nel braccio sinistro della crociera si conserva la Madonna della Consolazione e un San Guglielmo attribuiti a Tommaso Rossi.
Nella chiesa sono esposte 27 tavolette ex-voto, dipinte fra fine ‘700 e fine ‘800, alcune frutto di arte popolare altre opera di artisti più esperti: alcune prive di cornice, quasi tutte con iscrizione ricordante il motivo della dedicazione.
La sagrestia accoglie la statua lignea del ‘600 raffigurante Sant’Andrea e una tela con Sant’Agostino.
Il convento sorge sul sito della 400esca Chiesa di Barnaba. Gli Agostiniani nel 1432, in meno di due anni edificarono il nuovo complesso conventuale che inizialmente fu piccolino. Dopo la peste del 1626 per la devozione manifestata dalla città per la Madonna del Soccorso e per Sant’Agostino, il convento fu restaurato e nel 1650 ampliato. La forma definitiva l’assunse nel 1722 per opera del priore Domenico Tigano di Caltabellotta.
Con la soppressione dell’ordine, l’edificio fu trasformato in una locanda e per 24 anni rimase in stato di abbandono, la chiesa venne chiusa al culto. Fu il sindaco Giuseppe Licata che nel 1890 chiamò padre Francesco Mammana, Generale del Boccone del Povero di Palermo, per la creazione anche a Sciacca di questo istituto. Fu così che il 21 luglio 1891 giunsero dalla capitale 7 suore, con a capo suor Maria Crocifissa Fici; il 12 agosto veniva inaugurato l’orfanotrofio e il ricovero degli anziani. Il secolo XX vide prosperare il convento che non smise di conoscere nuovi abbellimenti e ampliamenti. Una realtà socialmente importante.
Anche per oggi il nostro viaggio termina qui, continuate a seguirci.
Letizia Bilella
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