Un detto popolare di Ponza dice:“In ogni casa ponzese c’è un Silverio, una causa ed un emigrato”. Silverio è il Santo patrono dell’isola di Ponza e, in ogni casa, negozio o ristorante c’è la sua statua o la sua immagine esposta e visibile a chiunque passi di lì.
Nel 1931, la popolazione di Ponza era di 6.827 abitanti. Il massimo storico dell’espansione demografica. Cinquanta anni dopo la popolazione si è quasi dimezzata. Oggi l’isola è molto popolata durante la stagione estiva, ma si svuota quasi completamente con l’incalzare dell’autunno. Le attività chiudono ci si trasferisce sulla terra ferma. L’unica scuola superiore di Ponza è l’istituto di ragioneria, perciò sono molte le famiglie che “emigrano” sulla costa per dare un’istruzione ai propri figli.
Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane, (il cui arcipelago comprende anche le isole di Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano) ed è situata nel Golfo di Gaeta. E’ raggiungibile soltanto via mare o in elicottero e i porti di partenza sono, tutto l’anno Formia e Terracina; In estate, invece, anche Anzio e Circeo. La chiamano isola lunata perché ha la forma di una mezzaluna.
Ponza, inoltre, è un’isola su cui aleggiano misteriose storie e leggende. Nata dal eruzioni vulcaniche, in balia dei venti, attrasse il tritone Astreo che, proprio a Ponza, concepì i venti. Apollonio, Virgilio e Strabone la chiamavano Circide, confermando la tradizione che riconosceva Ponza come capitale del regno di Circe.
Si pensi che, addirittura, il famoso Ponzio Pilato, fu chiamato così proprio perché mandato sull’isola per sedare una ribellione. L’appellativo, dunque, gli fu dato proprio in ricordo e come testimonianza di quegli eventi antichi. Ancora oggi alcune grotte impiegate nell’allevamento del pesce portano il suo nome.
La zona del porto è la prima che si ha la possibilità di visitare una volta a Ponza. Considerata il centro dell’isola, è lì che si trovano ristoranti, bar e negozi. Non può mancare uno stop di ristoro alla storica “Pizzeria Ponzese” dove non solo potrete assaggiare un’ottima pizza, ma un’altra delle specialità più tipiche dell’isola: la zuppa di lenticchie o di cicerchie.
Salendo attraverso le scalinate che partono proprio dal porto, si raggiunge il sentiero che porta al Monte Guardia, un trekking panoramico al monte più alto dell’isola (283 mt). Altra fermata lungo la via al ristorante “Arcobaleno” per assaggiare i famosi spaghetti alla granceola. Proseguendo dal porto si incontra il Borgo di Santa Maria dove c’è un porticciolo e un piccolo centro che si sviluppa lungo il mare.
Dove Ponza si restringe e si fa striscia sottile inizia la zona di Le Forna, la parte più selvaggia a nord dell’isola. Qui si snoda il percorso di trekking di “Punta Incenso” raggiungibile a piedi con una bella e facile passeggiata partendo dal capolinea dell’autobus di Punta Incenso, appunto, di fronte al Ristorante “Anna Punta Incenso” dove vale la pena fermarsi per gustare piatti tipici dell’isola come la pezzogna al forno con patate e la cianfotta.
Le spiagge di Ponza sono frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione dell’origine vulcanica dell’isola.
Tra queste…
Selene Coccato
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