Gli echi della crisi finanziaria del 2008 si fanno sentire tuttora, eppure uno dei settori che galleggia nonostante i tagli dei budget familiari è quello delle assicurazioni. Senza dubbio l’obbligo della stipula dell’RC Auto aiuta molto il comparto, pur avendo visto lo scoppio del fenomeno dei falsi tagliandi (4 milioni di aiuto in Italia non sono coperte dalla polizza RCA). Da parte loro le compagnie cavalcano l’onda dell’investimento inesorabile per ogni nucleo familiare motorizzato e, anche se i costi sono scesi negli ultimi anni e sono esplose le modalità di pagamento tagliate su misura (basti pensare che alcune compagnie danno l’opportunità di pagare tramite finanziamento mensile, come molti altri beni di consumo), i costi rimangono alti. E su queste premesse ultimamente si è innestato anche l’illegittimo, vedendo emergere scontistiche (risicate a dire il vero) legate alla sottoscrizione di clausole che qualsiasi giudice sentenzierebbe, e sentenzierà, come inaccettabili. Come quella del 3,5% se si sottoscrive di servirsi, in caso di sinistro, solo dal carrozziere indicato dal contratto (3,5 euro di risparmio ogni 100, con il dubbio che il lavoro non venga svolto nel migliore dei modi e il rischio di perdere le garanzie della casa automobilistica madre ove previste). Eventuale penale: 80 euro (vale il risparmio sul premio della polizza?). Oppure, la peggiore, la sottoscrizione di rinuncia alla nomina di un difensore d’ufficio nel caso il risarcimento del danno fosse ritenuto non consono dal cliente. In questo caso la penale è molto più salata: 500 euro. Chissà perché… l’Antitrust si sta già attivando per intervenire su queste condizioni scorrette da ogni punto di vista. Ma parlando del segmento assicurativo complessivo, i dati parlano di un trend positivo e dinamico, in barba alla crisi urlata da ogni parte. Parliamo di circa 156 miliardi di euro di premi nel 2015, che segnano una crescita dell’ 8,8% rispetto all’anno precedente. Solo il ramo vita (cresciuto del 30% negli ultimi due) va a +12%.
I premi assicurativi rappresentano una fetta non indifferente del PIL di ogni Paese anche se l’Italia rimane fanalino di coda sull’RC Auto con i premi più costosi d’Europa: si parla di circa 200 euro in più rispetto agli altri Paesi. A questo si aggiungono le disuguaglianze all’interno della stessa penisola, essendoci un brusco picco del costo delle polizze man mano che ci sposta verso Sud (la maggiore incidenza di sinistri da sempre determina quello che è un vero e proprio costo sociale). Ma ecco che scatole nere e polizze online vengono in soccorso delle tasche dei cittadini: le prime promettendo circa 150 euro in meno sul premio annuo, le seconde grazie alla comparazione e concorrenza tra compagnie che, abbattuti i costi vivi di gestione e garantendo un’assistenza virtuale costante, possono far risparmiare fino al 30% del premio “tradizionale”. Se si ha un po’ di tempo e di pazienza il meccanismo è semplice. Selezioni i rischi da cui ti vuoi proteggere, valuti la differenza di costi e… clicchi. Il risparmio è servito.
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