Addio alla politica del “costo zero” per Satispay. Dopo 10 anni la finteci ha deciso di introdurre commissioni dell’1% per gli esercenti.
“Da inizio anno sono partite le comunicazioni alla rete di esercenti convenzionati che danno evidenza su un cambio delle commissioni, a partire dal 7 aprile. Il nuovo pricing prevedrà per gli esercenti, sempre all’insegna della chiarezza e trasparenza, un’unica commissione dell’1% su tutti i pagamenti nei negozi fisici“.
Restano invece invariate le tariffe per i clienti, per cui il servizio rimarrà gratis. “Su tutte queste transazioni, così come per i trasferimenti tra privati (P2P), i consumatori continueranno a poter utilizzare il servizio in modo completamente gratuito, senza alcuna commissione“. Questa la dichiarazione dei vertici di Satispay riguardo le informazioni imprecise circolate tra rete e stampa in queste ultime settimane.
“Se 10 anni fa la chiave per cambiare le abitudini di pagamento era un’app intuitiva e una politica che non richiedesse commissioni sui pagamenti sotto i 10 euro, oggi lo scenario è diverso. Ora i negozianti accettano di buon grado i pagamenti elettronici, ma resta forte la necessità di attrarre sempre più clienti. Per questo lavoriamo ogni giorno per creare nuovi servizi a valore aggiunto e far crescere con noi i nostri esercenti. Già succede con i Satispay Buoni Pasto e Buoni Acquisto (fringe benefits) e continuerà con le future novità. Solo nel 2024, sono stati spesi Satispay Buoni Pasto per un valore di 50 milioni di euro, senza commissioni aggiuntive per l’esercente” sottolinea Alberto Dalmasso, co-founder e ceo di Satispay.
Ma, cos’è Satispay e come funziona?
Satispay nasce come un app per smartphone che si è sin da subito configurata come una delle più semplici soluzioni di pagamento digitale in Italia. Grazie all’innovativa app, i clienti hanno trovato un modo veloce ed efficiente per effettuare transazioni di denaro tra amici, nei negozi convenzionati e online con un semplice clic, senza commissioni (entro i 10 euro).
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.