Da anni, la crisi economica che sta investendo il mondo intero non trova una spiegazione plausibile. In realtà, ciò che gioca un ruolo preponderante è la volontà di una ristretta cerchia di persone di dominare il mondo. Ci riusciranno mai?
La crisi economica ha avuto inizio nel 2008. Molte persone si sono convinte che essa sia stata il frutto di un pompaggio e sgonfiamento orchestrato a dovere dalle banche per poter accumulare ricchezza e potere. David Vaughan Icke, giornalista e scrittore britannico nonché autore di molte delle cosiddette “teorie del complotto” – ovvero teorie che attribuiscono le cause di disastri accaduti a una cospirazione -, spiega come la Federal Reserve abbia manipolato i “cicli economici” mediante la creazione a tavolino di alcune fasi.
La prima fase, detta “boom”, è molto simile al lancio di una lenza: sul mercato viene messo in circolo moltissimo denaro, così da mettere in moto un meccanismo che permetta alle varie unità di scambio di acquisire e spendere liquidità. In questo modo, il popolo spende per acquistare, le aziende guadagnano, vengono concessi prestiti a basso tasso d’interesse, la domanda aumenta e si creano nuovi posti di lavoro: si genera, quindi, molta attività economica. La seconda fase, invece, corrisponde al ritiro di tale lenza: le banche aumentano vertiginosamente i tassi d’interesse, la domanda nelle aziende diminuisce, aumentano i licenziamenti e questo in moto un meccanismo inverso: la gente che ha contratto un mutuo per una nuova casa, non essendo più in grado di pagare, vedrà sequestati i propri beni. A loro volta, anche le aziende si dirigeranno inesorabilmente verso il fallimento. Un simile meccanismo di lancio e ritiro di denaro sul mercato va avanti da secoli e non è altro che la volontà da parte delle banche di acquisire sempre più ricchezza.
Seguendo il percorso che compie il denaro durante la propria nascita e messa in circolazione, ci si è accorti che esiste una sorta di piramide, nel cui livello più basso è situato il popolo, mentre nel livello più alto si trova il governo. Quest’ultimo, indipendentemente dal nostro consenso, ci controlla e ci tassa. Si è giunti, quindi, a una conclusione alquanto preoccupante: vi è una ristretta cerchia di persone, meglio definita come élite finanziaria, che ha acquisito attraverso il controllo di energia, sanità, istruzione, cibo e finanza un potere tale da controllare il mondo intero, oltre ad ogni singolo aspetto della vita di un uomo.
Ma chi controlla il governo? Nei più alti livelli della suddetta piramide si trovano le grandi aziende, il cui enorme potere porta a pensare che siano proprio loro a dirigere tutto. Questo fenomeno, chiamato corporatocrazia, descrive il meccanismo secondo cui le grandi aziende, per arricchirsi e acquisire potere, devono disporre sempre di denaro a buon mercato ottenuto dalle banche, che a loro volta sono controllate dalla finanza. Ciò ci fa dedurre, quindi, che sia proprio la finanza a controllare le corporazioni. I prestiti concessi dalle banche sono fatti di denaro che non viene prodotto da queste ultime, bensì dagli interessi pagati dalla gente sui mutui che si accreditano loro. Il denaro posseduto dalle banche è 9 volte maggiore rispetto a quello presente nei cavò, grazie a un prestito su riserva frazionaria erogato dalla banca centrale di ogni nazione, poiché è proprio essa a decidere quanto ogni banca debba possederne. Negli Stati Uniti si parla del 10%, per esempio. Perciò, se vengono depositati 10.000 $ in una banca, in realtà ne verranno accantonati solamente 1.000 e 9.000 resteranno circolanti. Automaticamente, ogni qualvolta qualcuno acquisterà qualcosa, il denaro guadagnato e riposto in banca sarà soggetto nuovamente allo stesso circolo.
Dal 2008 a ora si è assistito alla più grande contraffazione di denaro mai avvenuta nella storia. È interessante sapere che quando, nel 1913, venne creata la Riserva Federale, venne creato anche il Fisco Statunitense e la tassa sul reddito, in modo da sobbarcare la popolazione dei debiti dei politici verso i banchieri. Essendo la Riserva Federale un ente indipendente, essa ha anche il privilegio di non aver annullate da nessuno le proprie azioni. Essa possiede una banca privata che stampa il denaro per suo conto mediante un sistema basato sul debito, in modo da creare sì una carenza, ma consentendo anche che un gruppo di insider – ovvero banchieri – sia in grado di accedere ai dati dell’economia quando il governo non può. In questo modo, il gruppo di banchieri conosce come funziona realmente il meccanismo economico. La Riserva Federale è come qualsiasi banca centrale residente in altri continenti: possiede il monopolio della creazione del denaro, mentre il governo la forza. Le due autorità vanno a braccetto. Sedici anni dopo la nascita della Riserva Federale, si verificò la famigerata crisi del ’29 a causa della forte inflazione dei prezzi, durante cui potenti famiglie come i Rothschild, i Rockfeller e i Morgan consolidarono ulteriormente la propria ricchezza. Costoro, attraverso le proprie banche – rispettivamente la Bank of America, la Citybank e Chase Group -, vendettero mutui corrotti di cui conoscevano benissimo il destino esiziale, poiché composti da denaro senza valore. La gente perse aziende, case e quant’altro, mentre le banche ricevettero ulteriori aiuti.
Tutto questo ha avuto inizio nel 1600, epoca in cui si negoziava in oro. Tale metallo pesante non poteva esser fatto circolare come un qualsiasi contante, cosicché veniva riposto in stanze di sicurezza e in seguito i banchieri rilasciavano delle ricevute come forma di denaro. Però, dato che in pochi avrebbero ritirato tutta la ricchezza depositata, i banchieri cominciarono a rilasciare ricevute con importi ben superiori al metallo realmente posseduto, concedendo prestiti con gli interessi su una ricchezza che realmente non apparteneva loro. Così è nato il sistema della riserva frazionaria, secondo cui la “plebe” deve lavorare duramente per poter guadagnare e pagare i debiti alle banche, mentre esse traggono profitti dal nulla. Diceva Henry Ford: «È una fortuna che i cittadini non comprendano il sistema bancario e monetario, perché io credo che non passerebbe un nuovo giorno dallo scoppio di una rivoluzione ». Si può, quindi, affermare che le banche abbiano manovrato a proprio piacimento e compiacimento il sistema.
Catherine Austin Fitts, presidentessa della Solari Inc., oltre che commissario presso il dipartimento degli Stati Uniti e sottosegretario per la casa e lo sviluppo urbano durante il mandato di George Bush Sr., conosce molto bene questo meccanismo e lo spiega così: le banche sono molto simili al gioco del Monopoli. Esse hanno il potere di stampare il denaro per sé stesse, aumentando la propria massa monetaria e abbassando allo stesso tempo il valore di quello di coloro che stanno loro di fronte. Ma come mai se a farlo è il popolo si parla di contraffazione, mentre se lo fanno gli enti bancari la manovra è ritenuta legale e consente loro di accumulare ricchezza? Da chi hanno ricevuto questo potere? Edward Griffin, autore, docente e regista americano, nonché promotore delle Teorie sulla cospirazione della Riserva Federale, sostiene che le banche centrali siano come cartelli bancari associati ai governi delle nazioni in cui operano e riceventi, così, un potere monopolistico attraverso cui creare il denaro del Paese. Il tutto come una sorta di riconoscimento ai politici per i quali, quando richiesto, producono denaro dal nulla.
Il Grande Fratello, ovvero il grande occhio che tutto vede, non è dunque in arrivo: è già qui. Uno dei simboli dell’élite al comando è proprio – e non a caso – un occhio all’interno di una piramide. E il ristretto gruppo di persone al comando dell’Occidente fa parte delle famiglie dei Rothschild, Rockfeller, Morgan, Harriman, Schift, Warburg e Carnegie. Costoro si riuniscono a porte chiuse e discutono del piano che prenderà vita mediante media, governo, esercito, finanza e aziende, e che ridurrà sul lastrico migliaia di vite. Il nome affibbiato a questa nuova autorità politica è “nuovo ordine mondiale” e il suo piano pare sia tenere ciascuno a debita distanza dagli altri, facendo credere che democratici e repubblicani, conservatori e liberali e così via abbiano intenti diversi, contrariamente al fatto che maggioranza e opposizione hanno quasi sempre, invece, lo stesso obiettivo. L’élite, infatti, è composta da un gruppo di persone che si impone determinate regole e nessuno ammette che possa esserci qualcuno che la pensi diversamente da tutti loro.
A livello internazionale, le banche utilizzano la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale per guadagnare di più attraverso i Paesi a cui prestano denaro, riducendo questi ultimi al fallimento. Questa élite controlla virtualmente l’accesso a tutto ciò che ci è indispensabile per vivere. Ma qual è, insomma, l’obiettivo finale delle banche? Si può fare a tale proposito un elenco di ciò che il sistema bancario possiede già: denaro; energia – olio, gas, ed energia nucleare; sistema sanitario, vedi aziende farmaceutiche, scuole mediche e istituti di ricerca; cibo e servizi i idrici. Istruzione e informazione sono settori non ancora sottoposti a questo controllo e, per conseguenza, molto spesso le banche e i governi, soprattutto in America, si battono affinché avvenga finalmente il contrario. I potenti stanno lavorando da tempo per poter modellare il mondo e per gestirlo a proprio piacimento. L’Unione Europea, l’Unione Africana, la Società per la sicurezza e la prosperità – formata da Canada, Messico e Stati Uniti, che lavora da tempo per costruire un’unione americana – compongono insieme l’organigramma di una tirannia per il controllo globale. La sfida del popolo di tutto il mondo è adesso comprendere come sia stato possibile che una così piccola comunità di uomini abbia dato vita a un così grande piano di controllo e impedirne la realizzazione.
Anastasia Gambera
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