Negli ultimi anni, un numero sempre più crescente di suicidi si è registrato in Italia, per effetto della crisi economica. Nel 2014 sono state ben 201 le persone che hanno deciso di togliersi la vita, con 149 casi registrati nel 2013 e gli 89 del 2012. Questo scenario ci viene riportato già a partire dal 2012, in base agli studi effettuati dalla Link Campus University, sul fenomeno dell’abbassamento dell’età delle vittime. La fascia d’età che va dai 35 ai 44 anni, ha conosciuto un notevole incremento passando dal 13,5% del 2012 al 21,4% del 2014. Non solo, ancora più grave è il numero dei suicidi legati a problematiche economiche tra i più giovani. Infatti, il 5,5% delle vittime ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre l’1,4% ha meno di 25 anni.
Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab ha dichiarato che: «Negli ultimi tre anni sono cresciute in maniera esponenziale. Dopo l’impennata registrata nel 2013, infatti, i suicidi legati a difficoltà economiche hanno conosciuto un ulteriore e significativo aumento nel corso del 2014 risultando più che raddoppiati rispetto al 2012. Un’escalation che ben rappresenta un drammatico scenario in cui debiti, fallimenti, licenziamenti, stipendi non percepiti, disoccupazione diventano il movente di stragi che si consumano quotidianamente».
L’analisi complessiva dei tre anni, evidenzia un fenomeno che sta interessando strati sempre più ampi della popolazione senza alcuna particolare caratterizzazione geografica, investendo con la stessa forza Nord, Sud ed Isole, e che sta trascinando prepotentemente verso la disperazione non più solo imprenditori e titolari di azienda, ma un numero sempre più considerevole di disoccupati: 45% gli imprenditori suicidi, 42% i disoccupati. Dal 2012 al 2014 sono stati rispettivamente 198 gli imprenditori e 183 i disoccupati vittime di suicidio per crisi economica. Quello che emerge con drammatica evidenza è però proprio l’aumento del numero di coloro che hanno deciso di togliersi la vita in seguito alla perdita del posto di lavoro: i disoccupati suicidi infatti passano dal 31,5% del 2012 al 38,9% del 2013 e al 48,3% del 2014. Anche il numero dei tentati suicidi è in aumento come spiega il professor Ferrigni: «Un dato molto preoccupante e significativo il numero dei tentati suicidi, sono infatti 115 le persone che nel 2014 hanno provato a togliersi la vita per motivazioni riconducibili alla crisi economica, a fronte dei complessivi 86 del 2013 e dei 48 del 2012».
Marcello Strano
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