L‘industria del gioco d’azzardo in Italia è più in forma che mai. Secondo i dati riportati da L’Espresso, gli italiani nel 2017 hanno speso per scommettere oltre 419 euro a testa e si stima che almeno una persona maggiorenne su due faccia una giocata almeno una volta all’anno. Da questo enorme giro d’affari lo stato italiano, sotto forma di tasse, intasca 10 miliardi di euro l’anno.
Del resto, si sa, noi italiani abbiamo sempre avuto una passione per il gioco, che data indietro di secoli e forse millenni. Le cose però sono molto cambiate da quando Giulio Cesare giocava a dadi, e persino dall’epoca d’oro dei casinò di Venezia o di Sanremo, che data solo alcuni decenni fa. Oggi la maggior parte delle giocate si svolge o sulle slot machine presenti in negozi di tabacchi, bar o appositi locali, oppure su internet.
Ebbene, considerato quanto in fretta si muove la tecnologia del gioco, quali sono i trend e le prospettive che caratterizzeranno il 2019?
Ormai la maggior parte delle giocate effettuate nei casinò online e negli altri siti di scommesse della rete avvengono da supporti mobili. Gli italiani giocano più da smartphone e tablet che dai tradizionali pc. Questo ha causato un aumento degli investimenti da parte degli operatori del gioco per creare giochi sempre più adatti agli schermi piccoli e touch di questi dispositivi. Il 2019 promette di essere un anno in cui i giochi mobile raggiungeranno un nuovo livello di complessità e bellezza.
Fino a qualche tempo fa, noi italiani scommettevamo solo sugli eventi sportivi. Altrove, ad esempio in Gran Bretagna, era diverso, ed era comune scommettere sull’esito di un elezione, o di una competizione canora. Anche da noi questo tipo di scommessa sta prendendo molto piede, coinvolgendo soprattutto i giocatori più giovani.
Il Decreto Dignità varato a luglio dell’anno scorso dal governo di Lega e Movimento 5 Stelle ha introdotto una norma che limita fortemente la pubblicità di operatori del gioco d’azzardo in Italia. Questo provvedimento ha destato non poco scompiglio tra chi lavora in questo campo, con veri e propri allarmi lanciati dalle organizzazioni di settore. “Anche se lo scopo principale del decreto è di minimizzare il rischio di dipendenza dal gioco” dice l’esperto dell’industria Salvatore De Luca , redattore della rivista sul casino online, casin.com, “molti nell’industria pensano che servirà solo ad aumentare la quota di scommesse illegali in Italia”.
Tuttavia, l’impatto del decreto, che inizialmente sembrava poter essere devastante, si è presto rivelato più limitato, almeno sul breve termine. Infatti non ha riguardato i contratti pubblicitari già in vigore al momento dell’approvazione del decreto, cosa che ha rassicurato le molte squadre sportive – in particolare di calcio – che hanno tra i loro sponsor degli operatori del gioco. Quindi, a dicembre, l’entrata in vigore delle nuove regole, che doveva avvenire a partire dal 1 gennaio 2019, è stata spostata al 14 luglio, dando quindi più tempo agli operatori per continuare indisturbati a promuovere i loro casinò online, siti di poker o bookmaker online. Problema rimandato, insomma, e non si sa mai che nel frattempo il decreto possa essere modificato o ammorbidito.
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