I fiori di CBD (acronimo che indica il principio attivo del cannabidiolo), presentano numerose proprietà, e per questo motivo sono un elemento della pianta della canapa divenuto particolarmente popolare, al punto che sul mercato si possono trovare moltissime proposte. Un’offerta così ampia, tuttavia, oltre a rappresentare sicuramente un vantaggio, d’altra parte comporta anche una maggiore difficoltà nella scelta da parte dei consumatori. Molti, infatti, si chiedono come poter effettuare un acquisto sicuro e riconoscere il prodotto migliore o più adatto alle necessità di ciascuno.
Di seguito cercheremo proprio di rispondere a questa domanda, parlando delle differenze tra le diverse tipologie di fiori di CBD e come scegliere quelli giusti per ciascuno.
Per comprendere a fondo l’argomento dei fiori di CBD, partiamo prima di tutto da qualche accenno sulla canapa, ovvero la pianta che li produce. Si tratta di una specie che fa parte della famiglia delle Cannabacee e che include al suo interno varie tipologie, in base anche alla distribuzione geografica. Ad esempio, nei Paesi Occidentali è molto diffusa la cannabis sativa, ovvero quella dalla quale vengono raccolte proprio le infiorescenze che poi vengono vendute negli appositi shop. Ecco cosa sono i fiori di CBD: nient’altro che le infiorescenze della canapa che, una volta giunti a completa maturazione, vengono puliti e sottoposti a un processo di essiccazione, per poi essere pronti per la commercializzazione, sia in punti di vendita fisici che online. La loro produzione è controllata da standard e normative rigidissime, in modo da essere perfettamente il linea con la legge vigente in Italia e poter offrire ai consumatori un prodotto che sia completamente legale e utilizzabile in tranquillità.
Del resto, sono proprio le proprietà di questo elemento, particolarmente apprezzate, ad aver determinato l’aumento della richiesta. I fiori di CBD, infatti, vengono utilizzati contro il dolore, hanno qualità antinfiammatorie e anticonvulsivanti, nonché un effetto antidepressivo. Questo perché le infiorescenze sono particolarmente ricche di principio attivo e, se la pianta viene coltivata nel rispetto delle regole dell’agricoltura e della produzione biologica, le loro caratteristiche, che sono responsabili dei benefici appena citati, vengono mantenute inalterate fino al consumatore finale. Tuttavia, riconoscere i prodotti che soddisfano questi criteri può non essere facile, specialmente data l’ampia diffusione di questo settore del commercio online e non. Iniziamo dunque a fare un po’ di chiarezza su come scegliere i fiori di CBD più adatti.
Come prima cosa, occorre precisare che non esiste solo una varietà di fiori di CBD, ma se ne possono trovare diversi tipi in base al metodo che è stato perseguito per la coltivazione. A questo proposito, le metodologie di coltivazione della canapa si suddividono in tre principali gruppi.
In alcuni casi la canapa cresce outdoor. Si tratta di una soluzione che presenta il vantaggio ovvio di garantire un prodotto il più possibile naturale, dal momento che la pianta si sviluppa e fiorisce esattamente come farebbe senza l’intervento dell’uomo. Ma esistono anche dei contro, dal momento che essa viene anche esposta a degli agenti atmosferici che non possono essere controllati, e ciò si traduce in una differente qualità delle infiorescenze, che risulteranno avere delle caratteristiche più marcate e decise e qualche imperfezione in più.
Il secondo metodo di coltivazione è quello indoor, che si propone proprio di arginare i problemi dei quali abbiamo appena parlato. Questa modalità consente di esercitare il pieno controllo su molte variabili, come le condizioni del terreno, l’intensità della luce, la frequenza dell’acqua, in modo da favorire la crescita di piante rigogliose e in perfetta salute. La conseguenza, per le infiorescenze, sarà una maggiore concentrazione di principio attivo e, quindi, una migliore qualità.
Infine, abbiamo una soluzione che si pone come intermedia tra le due, ovvero la coltivazione in serra. In questo modo, si possono coltivare piante di elevata qualità in uno spazio chiuso ma senza rinunciare a un ambiente simile a quello naturale.
Dopo aver chiarito che le caratteristiche dei fiori di CBD dipendono anche dal metodo di coltivazione, passiamo a vedere quali fattori considerare per orientarsi nella scelta del prodotto migliore.
Proprio valutare il tipo di coltivazione coincide con il primo: le aziende produttrici sono tenue a segnalarlo sempre, così da aiutare il consumatore a orientarsi nella scelta. In base a quanto abbiamo detto in precedenza, i fiori provenienti da coltivazioni a cielo aperto sono quelli che presenteranno caratteristiche più forti, il metodo indoor punta su una migliore qualità, mentre da quello in serra risulta una combinazione degli altri due. Non bisogna pensare che uno di questi metodi sia sempre preferibile agli altri: semplicemente si tratta di capire quale corrisponde alla scelta migliore nel caso specifico.
In secondo luogo, bisogna considerare la varietà dal momento che, come accade per tutte le piante, anche nel caso della canapa ne esistono molte, tutte dotate di differenti caratteristiche. Le due principali sono la canapa sativa e la canapa indica, differenti per provenienza geografica, aspetto, ma anche per composizione: a ciascuna varietà, infatti, corrisponde un differente tasso di CBD, ovvero di principio attivo. Facendo riferimento alle due menzionate, la prima, utilizzata per le sue proprietà rilassanti, ha origine da Africa e Asia ed è caratterizzata da un aroma deciso che può presentare tantissime varianti. La cannabis indica, invece, proveniente da alcune regioni dell’Asia, solitamente contiene una percentuale più elevata di THC, quindi i suoi effetti psicoattivi sono più accentuati.
Una volta presi in considerazione questi due aspetti, si può passare alla scelta dell’aroma. Basta uno sguardo in uno shop, fisico oppure online, per rendersi conto di quanti tipi di fiori di CBD vengano commercializzati per poter rispondere ai gusti e alle preferenze di chiunque. Addirittura molti esercizi vendono dei kit che consentono di provare molti aromi con un solo acquisto. Le possibilità variano molto tra il dolce, lo speziato e addirittura il fruttato, per questo motivo, invece di soffermarsi sulla prima scelta, il consiglio è quello di provare diversi gusti fino a trovare quello che veramente soddisfa le proprie preferenze.
Un altro fattore al quale prestare attenzione è l’azienda alla quale ci si rivolge per l’acquisto dei fiori di CBD: dal suo livello di professionalità, infatti, dipende una quota significativa della qualità del prodotto. Questo sarà più pregiato se il marchio porta avanti i principi dell’agricoltura biologica, ma non sempre è facile rendersi conto realmente della serietà della ditta in questione, specialmente durante gli acquisti online. Una buona strategia, tuttavia, è quella di informarsi in maniera approfondita visitando il sito dell’azienda e leggendo le recensioni degli utenti che si sono già ricolti a essa.
L’ultimo aspetto riguarda i certificati di analisi, che dovrebbero sempre essere preventivamente consultati (anche le aziende che si occupano di vendita online li rendono, in genere, facilmente visualizzabili per ciascun prodotto). Questi documenti si riferiscono ai test effettuati in laboratori esterni alla ditta, quindi imparziali e attendibili, durante i quali vengono attestate le sostanze contenute in ciascun prodotto con le relative percentuali.
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