Possono esultare gli azionisti di Amazon, da qualche settimana in forte stato di preoccupazione per il divorzio più rischioso, in termini di capitali, della storia. Infatti Jeff e MacKenzie Bezos hanno stipulato un accordo di divorzio che non impatterà negativamente sulla società grazie alla generosità e saggezza di MacKenzie.
Giunto al tramonto il matrimonio dell’uomo più ricco del pianeta, l’amministratore delegato di Amazon, fondatore della società di start up Blu Origin e proprietario del The Washington Post, con la bellissima ed elegante romanziera MacKenzie S. Tuttle, è andato in scena il divorzio più costoso che sia mai stato registrato sul pianeta e che ha tenuto col fiato sospeso molti azionisti della società dei coniugi facendo traballare borse e mercati finanziari per paura di perdite ingenti di capitali.
A vincere è stato l’equilibrio: MacKenzie ha saggiamente evitato di rivalersi sul marito indebolendo la posizione di Jeff e di pretendere per sé il 50% delle azioni della società, preferendo mantenere intatto il proprio aplomb. A soli tre mesi dalla ufficializzazione della loro separazione, lasciando la maggioranza delle sue quote nelle mani di Jeff e cedendogli i suoi dritti di voto sulle azioni, MacKenzie ha posto degna fine a quella che si annunciava come la battaglia legale del secolo, potenzialmente foriera di scandali (foto scottanti di new dates dei coniugi erano già nelle mani della stampa mondiale) e perdite colossali di tempo e attenzione ad Amazon e quindi capitali.
In conclusione MacKenzie ha dato prova di brillante intelligenza, di rare capacità diplomatiche, di forte integrità morale e rispetto verso l’ormai ex coniuge in tutela del figlio nato dall’amore con Jeff e dell’azienda che ha contribuito con dedizione a far crescere. Tutto questo diventando la quarta donna più ricca del mondo.
Il paperone Jeff possiede un patrimonio netto stimato intorno ai 151 miliardi di dollari, aggiornato al 2019. A seguito di questo divorzio resterà l’azionista di maggioranza di Amazon, ma sarà più povero di 36 miliardi di dollari, pari al 4% della società e del 25% dei titoli azionari che dovrà cedere a MacKenzie. Dunque, del 16% di Amazon gli resterà il 12%, vale a dire circa 107 miliardi, a cui si sommano poi altri circa 5 miliardi di dollari provenienti dai valori della Blu Origin e del Washington Post, ancora tutti suoi. Non male rispetto a ciò che avrebbe potuto rischiare se MacKenzie avesse preteso tutti i suoi interessi e la sua metà dei possedimenti in comune nel Washington Post e nella Blu Origin e il 50% delle azioni di Amazon, cioè una cifra pari a circa 50 miliardi di dollari che si sarebbero poi sommati a spese legali da capogiro e perdite incommensurabili per scandali e incertezze finanziare per l’azienda. A questo si sarebbe potuta aggiungere la cattiva pubblicità e tutto ciò che avrebbe potuto arrecare.
Inoltre, come spiega la stessa MacKenzie in un tweet, ha affidato a Jeff ben volentieri anche il controllo decisionale dei voti sul suo 25% di azioni. Insomma, oltre che l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos si rivela anche molto fortunato. Dal canto suo ha espresso parole di stima e affetto in un commiato affidato a Twitter in un sentito messaggio di riconoscimento di rara generosità e apprezzamento per l’ex moglie, che definisce donna e madre encomiabile. Un lieto fine inaspettato!
— Jeff Bezos (@JeffBezos) April 4, 2019
Foto Ansa
Gilda Angrisani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.