Negli ultimi anni, il numero di centri estetici è aumentato notevolmente sulla scia della maggior attenzione verso la cura del corpo. Quando la si chiama in causa, è impossibile non notare la crescente popolarità dei trattamenti orientali. Stanno crescendo sia la domanda di cosmetici naturali ayurvedici, sia le aziende produttrici di linee cosmetiche per estetisti. Quelle disponibili nel sito di Ayurway, punto di riferimento in Italia in tema di soluzioni Ayurvediche nel settore dell’estetica professionale ne sono testimonianza.
Chi ha la passione per la bellezza e ha nel cuore la cultura indiana e i suoi doni – tra cui la medicina ayurvedica – o il patrimonio di altri Paesi del lontano Oriente, ha quindi davanti a sé delle straordinarie opportunità di business. Per farle fruttare, è bene porre attenzione ad alcuni consigli pratici fondamentali per aprire un centro estetico e avere successo. Scopriamo nelle prossime righe quali sono i passi da compiere, i costi e gli step burocratici.
Quale investimento deve affrontare l’imprenditore intenzionato ad aprire un centro estetico? Dare una risposta precisa è impossibile, in quanto sono in gioco numerosi fattori. Si può però dire che, in linea generale, difficilmente si scende sotto i 50.000 euro iniziali. Bisogna includere in questa cifra circa 20.000 euro annui di affitto del locale – ovviamente il discorso cambia se si ha uno spazio di proprietà senza mutuo a carico – e l’acquisto dei macchinari, il cui peso economico può variare molto a seconda dei servizi sui quali ci si vuole concentrare.
Per contenere i costi, si può aprire il proprio centro estetico nell’ambito di un’attività già esistente, siglando una vera e propria partnership con il titolare di quest’ultima. Questo è il caso, per esempio, di molti saloni che, sotto al medesimo tetto, vedono convivere estetista e parrucchiere.
Quando si parla di costi da affrontare per l’apertura di un centro estetico, un doveroso cenno va dedicato alle agevolazioni del Fondo Impresa Femminile. Quest’ultimo si contraddistingue per la possibilità di richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per diverse tipologie di progetti imprenditoriali.
Tra questi è possibile includere le società di persone con almeno il 60% di donne nella compagine societaria, oltre alle imprese individuali con titolari donne.
Vediamo ora l’iter burocratico che bisogna seguire per aprire un centro estetico. La prima cosa da fare è aprire la Partita IVA. Necessario è anche iscriversi alla Camera di Commercio del proprio luogo di residenza. Inoltre, bisogna avere la licenza di estetista. Quest’ultima, richiedibile rivolgendosi allo Sportello delle Attività Produttive del Comune dove si risiede, può essere ottenuta per esempio da chi ha frequentato i corsi triennali riservati ai possessori di diploma di licenza media. Ricordiamo che si può diventare estetisti anche senza aver frequentato una scuola. Quello che conta, però, è avere alle spalle almeno tre anni di lavoro come dipendenti presso un centro estetico.
Tornando agli step burocratici per aprire un centro estetico, non si può non chiamare in causa il nulla osta da parte dell’ASL per quanto riguarda l’adeguatezza dei locali adibiti all’attività dal punto di vista igienico e sanitario.
Se si hanno dei dipendenti, bisogna aprire subito le loro posizioni presso l’INPS e l’INAIL. Ricordiamo altresì che il centro estetico deve avere un responsabile. Questa figura può anche corrispondere a quella del titolare.
Per avere successo dopo l’apertura del proprio centro estetico è fondamentale aggiornarsi costantemente sulle tecniche e i prodotti, frequentando corsi e facendo attenzione a quello che di nuovo e interessante arriva da tutte le parti del mondo. Molto utili possono essere al proposito i viaggi formativi all’estero, finalizzati all’apprendimento delle tecniche che vanno per la maggiore in determinati Paesi (uno di questi è la Corea del Sud).
Essenziale è poi il budget pubblicitario, da investire soprattutto sui social, senza dimenticare i media 1.0 come i giornali locali.
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