McDonald’s, la più grande catena di ristorazione al mondo, serve ogni giorno 60 milioni di clienti, ha annunciato che nell’imminente futuro svilupperà un approccio healthy. L’azienda e il suo approccio di marketing hanno conosciuto una graduale evoluzione, da azienda global ed esportatrice del proprio format è passata negli ultimi anni a una filosofia glocal, incentrata nelle tipiche caratteristiche dei mercati locali. Negli ultimi anni gli stessi menù delle grandi catene si sono adeguati ai nuovi trend dell’healthy food offrendo i pasti con ridotto quantitativo di grassi. Il calcolo delle calorie ha preso, letteralmente, il sopravvento prima di un qualsiasi consumo di un pasto, inoltre sono aumentate le proposte di applicazioni per smartphone pensate appositamente per svolgere tale funzione. Negli Stati Uniti ormai quasi tutte le catene di ristoranti sono obbligate all’esposizione della tabella dei valori nutrizionali, tendenza arrivata poi anche in Italia.
McDonald’s si è affiancata a un team di dietologi e specialisti con l’obiettivo di rimuovere i “famosi” antibiotici dal suo pollo e ha ampliato la sua offerta aggiungendo molte più proposte a base di insalata nei menù. La stessa catena è un esempio di un business model che con il suo operato, la stretta integrazione tra i business partner, con i fornitori e con i franchisee si è posizionata ai vertici dei business del nostro secolo per poi spingersi verso le frontiere del nuovo millennio. I fast food si stanno avviando a una completa inclusione di ingredienti sani, la stessa azienda infatti si sta mettendo al passo con i tempi avviando una vera e propria svolta salutista. Tra le anticipazioni è stato annunciato un cambiamento nell’Happy Meal, il tipico cofanetto di carta contenente il menù in versione più gradevole con tanto di gadget tematico, subirà riduzioni sulle porzioni di patatine che si rifaranno agli standard attuali e, infine, ci sarà una modifica alla composizione delle bevande.
Il fast food healthy ha riscosso notevole interesse tra i consumatori, sono compresi in esso gli ingredienti a ridotto contenuto calorico, i prodotti freschi e di qualità e ad un buon rapporto qualità-prezzo. I dirigenti di Pepsi Co e Campbell Soup Company hanno dichiarato a Fortune nel 2016 che il cibo sano non era più soltanto una tendenza, ma un vero e proprio movimento che avrebbe influenzato anche gli stessi fast food. Di fatto, come già pre-annunciato, due anni dopo si annuncia il cambiamento di impostazione in tale mercato e in tutto ciò le grandi imprese stanno diversificando le loro logiche pur di non arrancare. Ci si muove in ottica di salvaguardia dell’ambiente e della salute, sono questi i punti chiave della svolta dei fast food verso menù sempre più salutari; inoltre tra le cause del cambiamento vi ritroviamo anche la crisi dei consumi affrontata dalle insegne commerciali.
Che sia forse passata la moda di andare a mangiare nei fast food? La risposta non sembra essere negativa, seppure un’indagine di Deloitte ha riportato che il 75% delle persone coinvolte ha dichiarato di aver acquisito una buona e sana abitudine alimentare non più riscontrabile nelle proposte delle grandi catene. Nielsen, ha condotto una ricerca intitolata Health/ Wellness: food as medicine, la primavera scorsa sono state prese 30 mila persone a campione in 63 Paesi ed è stato rilevato che i nuovi consumatori sono sempre più favorevoli alla scoperta di nuovi cibi salutari. Stando ai risultati della ricerca «gli italiani, in particolare, cavalcano questo trend: quasi uno su due (il 40% dei consumatori intervistati) dichiara che un regime alimentare controllato fa parte del proprio stile di vita». I primi cambiamenti si sono riscontrati nella catena Taco Bell che ha eliminato gli ingredienti artificiali, ha aggiunto una proposta a basso contenuto calorico prediligendo invece per i suoi piatti l’utilizzo delle uova di gallina provenienti da allevamenti a terra. Un’altra svolta è stata quella attuata da Subway che ha diffuso delle proposte ad hoc per il regime vegano diminuendo il numero di calore in 160 gr di panino.
McDonald’s continua a prevalere su tutte le piccole e medie catene grazie alla sua costante azione di diversificazione, garantendo il mantenimento nei limiti di valori bilanciati e salutari, sembra che sarà solo l’inizio di una grande strategia commerciale che si riverserà nei suoi oltre 36 mila punti vendita, trovando ancora una volta uno spiraglio di luce nel tunnel del traballante mercato del food.
Elisa Mercanti
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